I Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Gravina di Catania e della Sezione di P.G. della Procura di Catania, insieme al Sostituto Procuratore della Repubblica Dott.ssa Agata Consoli, hanno incontrato gli studenti dell’Istituto “P.S. Di Guardo – Quasimodo”, nell’ambito del progetto di collaborazione tra l’Arma e il mondo dell’istruzione.
L’incontro, durante il quale sono intervenuti il Tenente Gabriele Benevento e il Maresciallo Maggiore Barbara Culotta, rispettivamente Comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Gravina di Catania e Addetto alla Sezione di P.G., ha avuto come obbiettivo quello di fornire ai ragazzi spunti di riflessione su argomenti importanti e di forte attualità quali la “violenza di genere” e l’uso consapevole dei “social network”.
Proprio in merito alle forme di violenza, partendo da un excursus storico sulla nascita della normativa e sull’evoluzione culturale che la società ha affrontato in poche decine di anni, passando dall’abrogazione del delitto d’onore all’introduzione del Codice Rosso, i Carabinieri hanno avuto modo di avviare una lezione interattiva durante la quale gli studenti hanno espresso le loro opinioni circa le reticenze che, talvolta, le vittime hanno nello sporgere denuncia perché non si sentono abbastanza supportate dall’ambiente che le circonda. Per tale motivo, l’attenzione è stata posta sulla capacità che ogni cittadino dovrebbe avere nel riuscire a cogliere i segnali di disagio dell’altro.
Durante l’incontro, i Carabinieri hanno illustrato le diverse forme di violenza di genere, sottolineando l’importanza del rispetto reciproco e della parità di genere. Attraverso esempi concreti e testimonianze, gli studenti hanno potuto comprendere meglio le dinamiche di questo fenomeno e l’importanza di riconoscere e denunciare situazioni di abuso.
Si è anche parlato delle conseguenze dell’uso inappropriato dei media, ad esempio attraverso la condivisione di video e foto che ritraggono atteggiamenti violenti o bullizzanti, annullando nettamente i confini della violenza, che diventa, così, “virale” e produce effetti dirompenti sulle vittime.
È dunque emersa l’importanza di un uso consapevole dei social network, ove talvolta gli utenti, animati dal desiderio di ricercare una maggiore notorietà, commettono delle azioni senza comprenderne le gravità. Spesso si inizia come scherzo, ma poi lo scherzo sfugge di mano e diventa ricatto, umiliazione, atto persecutorio, revenge porn e quindi reato, con conseguenze particolarmente rilevanti sia per le vittime che per gli stessi autori.
Un punto di forza dell’evento è stata la possibilità per gli studenti di interagire direttamente con i rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri. Attraverso un vivace scambio di domande e riflessioni, hanno potuto non solo esporre le proprie considerazioni sulle tematiche affrontate ma anche acquisire spunti di riflessione, che saranno poi approfonditi durante le lezioni con i docenti della scuola.
L’iniziativa è stata calorosamente accolta sia dalla direzione scolastica che dagli studenti, evidenziando l’importanza di tali incontri nella formazione dei più giovani e nella diffusione della cultura della legalità.
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