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Vertenza Pfizer a Catania. Un tavolo nazionale per la verifica del piano industriale e la conferma della continuità produttiva: le richieste di Cgil, Cisl, Uil e Ugl

Cgil, Cisl, Uil e Ugl e Filctem, Femca, Uiltec e Ugl Chimici di Catania ribadiscono la richiesta al Ministero dello Sviluppo economico per l’apertura di una tavolo nazionale per affrontare tutti i termini della vicenda

Un tavolo nazionale per una dettagliata verifica del piano industriale e la conferma della continuità produttiva. Sono le richieste che Cgil, Cisl, Uil e Ugl e le rispettive sigle di categoria Filctem, Femca, Uiltec e Ugl Chimici di Catania ritengono propedeutiche a qualsiasi altro confronto sulle procedure riorganizzative aziendali dello stabilimento Pfizer di Catania. Non sono particolarmente soddisfatte le organizzazioni sindacali che hanno partecipato al tavolo regionale sulla vertenza Pfizer convocato ieri mattina al PalaRegione di Catania dagli assessori regionali alla Famiglia, Politiche sociali e Lavoro, Antonio Scavone, e alle Attività produttive, Mimmo Turano.

“L’azienda ha confermato ulteriori generici investimenti sulla manutenzione – spiegano le organizzazioni sindacali – che però non garantiscono alcuno sviluppo di ulteriori linee produttive, ma non ha bloccato le procedure di licenziamento né su ciò alcuna ipotesi alternativa è stata avanzata. Mentre di certo c’è solo la prosecuzione del confronto in sede sindacale per altri dieci giorni e che il 28 marzo si sblocca all’Ufficio provinciale del lavoro la procedura amministrativa della vertenza. Che sono conquiste ottenute anche grazie alla mobilitazione dei lavoratori e del sindacato che è stato accanto a loro”.

Cgil, Cisl, Uil e Ugl e Filctem, Femca, Uiltec e Ugl Chimici di Catania ribadiscono la richiesta al Ministero dello Sviluppo economico per l’apertura di una tavolo nazionale per affrontare tutti i termini della vicenda. “Ivi compreso – sottolineano – il piano industriale che confermi l’arrivo di nuovi prodotti e, quindi, la continuità produttiva del sito. Solo dopo potremo affrontare la riorganizzazione che propone l’azienda ma sempre a titolo volontario”.

Si è svolta ieri, venerdì 18 marzo 2022, l’Agorà Democratica di Catania promossa dal Pd etneo con al centro dei lavori il tema “Pfizer Catania, modello del rischio di un declino. Rilanciamo il sistema industriale del nostro territorio”. È intervenuto il vicesegretario nazionale dem Peppe Provenzano, già ministro per il Sud e la coesione territoriale.

Ha coordinato la vicesegretaria provinciale del Pd, Giovanni Monaco, responsabile del dipartimento Lavoro del partito. Ha aperto l’Agorà il segretario provinciale Angelo Villari che ha parlato della necessità di “sostenere l’industria catanese nel suo complesso che può contare su risorse eccezionali come ST Microelectronics e Pfizer la cui vertenza che riguarda 130 esuberi a Catania, lancia un messaggio negativo che mette in discussione un sistema industriale di qualità che opera da 60 anni. Bisogna sostenere – ha aggiunto Villari – le piccole e medie imprese del sistema industriale che lavorano bene e le multinazionali attraverso i servizi e le infrastrutture alla zona industriale di Catania, per dare una prospettiva di sviluppo a tutto il sistema industriale catanese e della Sicilia orientale, ma su questo aspetto le responsabilità della Regione e del Comune di Catania sono enormi”.

Un saluto alla platea è stato recato dal segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, dalla presidente dell’assemblea provinciale dem, Ersilia Saverino, dal responsabile regionale delle Agorà, Daniele Vella, dai Giovani Democratici catanesi. Sui problemi dell’industria nell’Etna Valley hanno dato un proprio contributo i rappresentanti di sindacati, forze sociali e produttive e singoli lavoratori: Confindustria con Antonello Biriaco, Cgil con Giacomo Rota, Confcooperative con Gaetano Mancini, CNA con Andrea Milazzo, i lavoratori di ST Microelectronics Boris De Felice e Ciccio Furnari, il docente di Economia Politica presso l’Ateneo catanese, Maurizio Caserta, Jacopo Torrisi, la Confsal e altri sindacati. Le confederazioni Cgil, Cisl, Uil e Ugl, impossibilitate a partecipare, hanno recapitato un proprio documento che è stato consegnato alla Agorà. Tutti i presenti hanno apprezzato il momento di confronto con la città attivato dal Pd.

Ha chiuso i lavori il vicesegretario nazionale Peppe Provenzano: “Sugli esuberi Pfizer a Catania – ha detto – la Regione Siciliana ha avviato con gravissimo ritardo il tavolo al Mise che come Pd abbiamo subito sollecitato insieme ai sindacati. Il colosso del farmaco, che sta ottenendo utili miliardari grazie alle vaccinazioni, taglia 130 posti di lavoro nell’assoluta indifferenza della Regione e ciò appare grave perché si chiudono spazi all’industria a Catania mentre tutto il Mezzogiorno, in questo momento storico, ha grandi opportunità. E la questione non riguarda solo questo capoluogo ma l’intera Sicilia che, a causa dell’assenza di una strategia di sviluppo, rischia di rimanere fuori da Next Generation, proprio come è rimasta fuori da tanti bandi sia per i progetti che sono stati bocciati, sia per la mancata partecipazione. La questione Intel che ha scelto un luogo diverso rispetto all’Etna Valley è particolarmente indicativa e testimonia l’assenza delle istituzioni siciliane a cominciare dal Comune di Catania”.

 


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