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Tentano di rubare auto parcheggiata alla Playa e aggrediscono un uomo che tenta di fermarli, arrestati

L'accusa riguarda un episodio di tentata rapina aggravata, avvenuto il 15 luglio 2024 nel parcheggio di uno stabilimento balneare alla Playa

Su disposizione della Procura di Catania, nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Catania piazza Dante hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del tribunale di Catania, nei confronti di: Salvatore Maugeri (classe 1996), Pietro Molino (classe 1979), Salvatore Venuto (classe 1997).

L’accusa riguarda un episodio di tentata rapina aggravata, avvenuto il 15 luglio 2024 nel parcheggio di uno stabilimento balneare alla Playa.

Le indagini, coordinate dalla Procura e condotte dal Nucleo Operativo della Compagnia di Catania Piazza Dante, hanno permesso di raccogliere elementi che indicherebbero – pur nel rispetto della presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva – il coinvolgimento degli indagati nel reato.

L’inchiesta è partita dalla denuncia del titolare dello stabilimento, il quale ha riferito che, il 15 luglio, un suo dipendente di origine senegalese aveva notato tre uomini intenti a rubare una Fiat 500X parcheggiata. In particolare, uno dei tre cercava di mettere in moto il veicolo, mentre gli altri due facevano da palo.

Il dipendente ha tentato di fermarli, ma è stato minacciato di morte. I tre sono quindi fuggiti a bordo di scooter con targa coperta da buste di plastica. Poco dopo, però, sono tornati per intimidire il titolare e i suoi dipendenti, cercando di dissuaderli dallo sporgere denuncia. Durante il confronto, uno degli indagati avrebbe colpito il dipendente con un oggetto contundente ricavato da una sdraio abbandonata e avrebbe poi rivolto minacce anche alla moglie del titolare, accorsa sul posto.

Grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza e alle testimonianze delle vittime, gli investigatori sono riusciti a identificare i responsabili, che agivano a volto scoperto.

Su richiesta del Pubblico Ministero, il Giudice per le Indagini Preliminari ha quindi disposto la misura della custodia cautelare in carcere, eseguita con il trasferimento degli indagati presso la locale Casa Circondariale.


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