“L’attuazione della rete territoriale di assistenza, con l’attivazione di case e ospedali di comunità e delle Centrali operative territoriali (Cot), fornirà un’occasione utile per il recupero delle professionalità rappresentate dal personale amministrativo e tecnico impiegato nell’emergenza Covid che, nell’immediatezza, non può essere inserito nelle piante organiche degli enti e delle aziende del servizio sanitario regionale pubblico. Assessorato, governo regionale e Ars lavoreranno insieme per trovare, in tempi accettabili, la via amministrativa e legislativa più adeguata per raggiungere questo obiettivo, nel rispetto delle procedure di selezione per l’accesso alla pubblica amministrazione previste dalla nostra Costituzione”. Lo dichiara il presidente della Regione Renato Schifani, cercando di precisare le dichiarazioni dell’assessore Volo rispetto che oggi aveva confermato l’implementazione del personale sanitario e parasanitario nel sistema regionale ma considerato “impossibile intervenire con nuove proroghe” per quello amministrativo.
“Nelle strutture territoriali – aggiunge l’assessore alla Salute Giovanna Volo – è previsto che siano portate avanti attività di telemedicina e, soprattutto, il potenziamento e l’utilizzazione dei fascicoli personali elettronici, per questo siamo convinti che potremo valorizzare la preziosa esperienza sul campo di questi lavoratori”. Sul tema interviene anche il presidente Ars Gaetano Galvagno: “non è nostra intenzione gettare fumo negli occhi a nessuno ma dobbiamo lavorare in sinergia per avviare un percorso di stabilizzazione di questi lavoratori, che di fatto rappresentano ormai un bacino, prevedendo però criteri equi che rispettino anche i diritti acquisiti di quanti sono già precari nelle Asp da oltre dieci anni”.
“Non comprendiamo la scelta dell’assessore alla Sanità, Giovanna Volo, rispetto alla decisione di sospendere tutte le procedure per una possibile assunzione e stabilizzazione del personale amministrativo covid”. A parlare sono i parlamentari di FdI siciliani, Francesco Ciancitto, Manlio Messina, Luca Cannata, Eliana Longi, Salvo Pogliese, Raoul Russo, Salvo Sallemi, Ella Bucalo e Carolina Varchi. Parole, le loro, che suonano come una presa di posizione divergente rispetto alla scelta dell’assessore Giovanna Volo di andare avanti con la stabilizzazione dei precari covid per sanitari e parasanitari, mentre si decide di fare dietrofront rispetto al personale amministrativo.
“Riteniamo sbagliata la scelta di sospendere i concorsi – dicono i parlamentari siciliani di FdI –, di non concedere la proroga fondamentale per permettere al personale di maturare i requisiti previsti per legge. Chiediamo, dunque, all’assessore Volo di rivedere la sua posizione, dichiarandoci fin da ora disponibili per sostenere un percorso che segua la strada precedentemente tracciata”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche la senatrice di Forza Italia Daniela Ternullo, che ricorda l’emendamento al decreto Milleproroghe per garantire lo slittamento al 31 dicembre 2024 dei termini per la maturazione dei 18 mesi di servizio – anche non consecutivi – propedeutici alla stabilizzazione del personale sanitario e amministrativo del Sistema sanitario nazionale: “le notizie che giungono relativamente alla decisione da parte dell’Assessore alla Salute Giovanna Volo di non prorogare i contratti del personale amministrativo e tecnico assunto per l’emergenza covid mi lasciano particolarmente perplessa. Oggi, grazie al grande lavoro fatto dal Parlamento per l’approvazione del decreto Milleproroghe, c’è una norma chiara per permettere l’attivazione di un percorso di stabilizzazione per tutti coloro che, al pari di medici, infermieri e socio-sanitari, hanno contribuito a mettere in sicurezza le nostre comunità. Anche dal punto di vista economico, grazie alle somme stanziate con il decreto Calabria, sono disponibili le risorse per la copertura finanziaria di un eventuale incremento della spesa per il personale delle aziende sanitarie. La Regione Siciliana ha in mano gli strumenti tecnici, legislativi ed economici per procedere ad una proroga ponte in vista dell’attivazione di un percorso di stabilizzazione necessario se vogliamo immaginare una sanità pubblica efficiente ed al servizio dei cittadini. Mantenere in servizio oltre 2000 persone, assunte durante l’emergenza, già formate e professionalizzate, è un atto necessario se vogliamo portare il SSR ad affrontare in maniera adeguata le sfide che l’attivazione del Pnrr ci chiederà. Qualsiasi altra scelta in direzione diversa o contraria, è inspiegabile”.
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