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Stm, dipendente licenziato a Catania: Uilm proclama sciopero

Lo annunciano la segreteria provinciale e le Rsu Uilm, che nei giorni scorsi avevano contestato il licenziamento di un operaio disposto il 18 gennaio dalla multinazionale

“Abbiamo provato a far ragionare l’azienda, abbiamo provato a spiegare che la decisione di licenziare un lavoratore di M5 sia immotivata e inaccettabile. Adesso, è nostro diritto e dovere proclamare sciopero alla Stm di Catania”.

Lo annunciano la segreteria provinciale e le Rsu Uilm, che nei giorni scorsi avevano contestato il licenziamento di un operaio disposto il 18 gennaio dalla multinazionale. La protesta è stata programmata per venerdì 26 gennaio (turno notturno, primo turno, secondo turno, centrale e part time), sabato 27 e domenica 28, tutti i turni.

“Un padre di famiglia – spiega l’organizzazione sindacale – è stato licenziato per motivi futili e pretestuosi, che per ovvi motivi di privacy non possiamo divulgare. Possiamo, però, affermare con sicurezza che per tutte queste contestazioni disciplinari è stata fornita ampia giustificazione. Una di esse, addirittura, è stata contestata a oltre un mese dai fatti. Così, ogni lavoratore è a rischio”.

Segreteria e Rsu affermano ancora: “Alla Stm di Catania, peraltro, sembra che ci siano due pesi e due misure. Apprendiamo, infatti, che in passato siano rimasti impuniti episodi ben più rilevanti commessi da qualcuno evidentemente più simpatico a capi e capetti”.

“La Uilm – aggiungono – ha provveduto, tramite lettera aperta, a informare anche gli stessi vertici mondiali di Stm su quanto sta avvenendo nello stabilimento catanese. Lo abbiamo fatto nell’auspicio che l’azienda torni indietro, prima che intervenga il giudice del lavoro su iniziativa del lavoratore a cui abbiamo assicurato sin dal primo momento piena e convinta assistenza legale e sindacale. Questo fine settimana sciopereremo, ma non ci fermeremo qui. Rivendichiamo soluzioni alternative, di buon senso, in alternativa a una scelta arbitraria e improvvida che penalizza un lavoratore con la sua famiglia e rappresenta un precedente pericoloso per ciascun dipendente di Stm”.


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