Prima c’è stato il divanopattino, poi il divano fissato in modo assolutamente precario su utilitaria, con tanto di persona sdraiata sopra, e infine le solite impennate con lo scooter che sfreccia su una ruota per centinaia di metri nel traffico.
“Gli atteggiamenti incoscienti e inaccettabili alla guida che non li scopriamo certo ora- afferma il consigliere comunale Andrea Cardello– la preoccupante novità è che adesso questi comportamenti vengono filmati con i telefonini, condivisi sui social e trasformati in oggetto di challenge. Insomma non si capisce che questo tipo di bravate possono portare a conseguenze drammatiche dove ci può scappare pure il morto. Fortunatamente il costante intervento delle forze dell’ordine permette di sanzionare i responsabili; ma fino a quando si potrà andare avanti così? Basta girare per Catania e trovare perfino lo “scooter familiare” con a bordo mamma (con casco fissato al braccio), papà e bambino che girano tranquillamente”.
“E’ impossibile posizionare pattuglie a ogni angolo della città perché- continua Cardello- qualsiasi azione repressiva non serve a nulla se, insieme, non c’è un’azione preventiva che deve partire da tutti coloro che si mettono alla guida. Serve maggiore educazione con attività che potrebbero cominciare anche dai banchi di scuola. Insegnare ai ragazzi di primaria e secondaria il codice stradale per fare in modo che, successivamente, possano poi diventare “sentinelle della sicurezza stradale” all’interno delle famiglie”.
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