In tendenza

Si riduce la fornitura idrica per 8 ore al giorno. Sinistra italiana: “Catania rischia di essere cancellata dagli itinerari turistici del Paese”

"Si riduce l’acqua a una città sita ai piedi dell’Etna, ancora oggi innevato, perché negli ultimi due anni non è stato fatto nulla per rimuovere le criticità del servizio idrico catanese - sottolineano i segretari cittadino e provinciale di Sinistra italiana, Marcello Failla e Giolì Vindigni"

A due anni dall’inizio della crisi idrica che ha colpito la Sicilia, la riduzione di acqua potabile arriva adesso anche a Catania. Sidra ha comunicato infatti la riduzione delle forniture per 8 ore al giorno, trascinando la cittadinanza in una drammatica delle crisi di approvvigionamento idrico, finora impensabile per la città.

“Si riduce l’acqua a una città sita ai piedi dell’Etna, ancora oggi innevato, perché negli ultimi due anni non è stato fatto nulla per rimuovere le criticità del servizio idrico catanese – sottolineano i segretari cittadino e provinciale di Sinistra italiana, Marcello Failla e Giolì Vindigni -. Addirittura clamorosa fu la bocciatura da parte del ministero all’agricoltura di tutti i 31 progetti presentati nel 2021 dalla regione Sicilia, che non riuscì nemmeno in quell’occasione ad utilizzare risorse pubbliche per gli investimenti volti al potenziamento dell’acqua nell’isola. Nonostante l’annuncio di milioni e milioni di finanziamenti, ancora oggi Sidra, il comune di Catania e la Regione nono hanno programmato e realizzato il rifacimento della rete idrica, che nella nostra città riduce del 50-60% l’acqua che dovrebbe arrivare alle nostre abitazioni. Inoltre nessun intervento è stato svolto per la coltivazione dei pozzi e per realizzare nuovi pozzi idrici, allo scopo di aumentare il prelievo dell’acqua dalle falde dell’Etna. Infine ancora non si è completata la condotta che dovrebbe portare le acque dal depuratore comunale di Pantano d’Arci alle nostre campagna, in contrada Carmito. Gravi le responsabilità di Sidra spa, destinataria di ingenti finanziamenti, che ha persino chiuso il bilancio con più di 2 milioni di perdita. Gravi responsabilità del sindaco Trantino, che ha assistito passivamente alla graduale riduzione della portata dei nostri pozzi idrici, senza prendere nessuna iniziativa. Sorge spontanea una domanda: che fine hanno fatto i 31 milioni di euro stanziati dal Pnrr alla Sidra per il completamento degli interventi per la riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione ed il monitoraggio delle reti? Ed ancora che fine hanno fatto i quasi 16 milioni di euro stanziati sempre dal Pnrr all’Acoset per la riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua e la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti idriche ? Catania è quindi in piena crisi idrica nel mese di gennaio, ciò significa cha la prossima estate la passeremo con autobotti e rubinetti a secco, con pesanti ripercussioni sulla nostra gracile economia, sulle attività industriali e sul turismo: per la carenza di acqua Catania rischia di essere cancellata dagli itinerari turistici del Paese”.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni