«Sembra che le sorti degli investimenti nel settore idrico non siano tra le priorità della politica siciliana e catanese: ognuno tende a mantenere le proprie posizioni non considerando l’interesse generale».
Lo affermano i segretari generali Giuseppe Coco (Femca Cisl Catania) e Jerry Magno (Filctem Cgil) preoccupati della situazione che potrebbe condizionare il settore.
«La richiesta di nomina di un commissario ad acta da parte di SIE – affermano Coco e Magno – potrebbe ancora una volta cambiare gli equilibri, con conseguenze in primis per le società partecipate del settore, le quali potrebbero rischiare un default finanziario, con conseguenze anche nei bilanci comunali e quindi dei cittadini».
Le organizzazioni sindacali hanno stabilito un calendario di incontri con Ati idrico per seguire passo-passo l’evoluzione di tutto il percorso. Il primo appuntamento è previsto per giovedì 21 dicembre 2023, cioè subito dopo l’assemblea di lunedì 18 dicembre, che vedrà partecipare tutte le parti coinvolte per stipulare la convenzione. Qualora non ci fosse la maggioranza si provvederà alla nomina di un commissario che dovrà procedere comunque alla creazione del Gestore unico.
«Oltre alla tutela dei lavoratori già peraltro inserita in convenzione – aggiungono i segretari di Femca Cisl e Filctem Cgil di Catania – vigileremo che nella convenzione siano presenti tutti i soggetti pubblici e privati. Infatti, in questo momento, alcuni gestori, che svolgono soprattutto un ruolo di fornitura idrica, non sono inseriti in convenzione, avendo così in mano buona parte della materia prima gestita che rimarrebbe in mano a privati».
«Vorremmo che la partecipazione includesse tutti i gestori, distributori pubblici e privati dei 58 comuni – concludono Coco e Magno – per creare realmente un unico soggetto che garantisca sulla qualità degli investimenti che verranno eseguiti e sui costi di gestione che ricadono nelle bollette dei cittadini, ai quali deve essere fornito un buon servizio al minor costo possibile».
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