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Scappano dall’Ucraina e arrivano a Catania, bimbi accolti da migranti africani: “Stesso dolore”

I bimbi e le loro mamme (in tutto sono 48) sono arrivati da Przemyls, piccola città di confine tra l'Ucraina e la Polonia: a braccia aperte ad accoglierli sono gli immigrati che a loro volta, tempo fa erano giunti in Sicilia a bordo di precari barconi

Ad accogliere i profughi che scappano dalla guerra in Ucraina, sono i migranti africani. Tutti insieme ospiti della colonia salesiana “Don Bosco 2000” di Catania, luogo di accoglienza da sempre in prima linea. Da anni in questo lembo di sabbia sul mare qui si pratica l’integrazione, di ogni tipo e per ogni età.

I bimbi e le loro mamme (in tutto sono 48) sono arrivati da Przemyls, piccola città di confine tra l’Ucraina e la Polonia: a braccia aperte ad accoglierli sono gli immigrati che a loro volta, tempo fa erano giunti in Sicilia a bordo di precari barconi, spesso dalla Libia.

“Ho vissuto anch’io questi momenti, quando sono arrivato in Italia con il barcone avevo 17 anni, oggi ne ho 21”: parole piene di empatia e solidarietà quelle di Abdoulie Gaye, gambiano. Molti i bimbi e di ogni età.

“Quando li abbiamo incontrati ci hanno chiesto se in Sicilia c’era la guerra, erano preoccupati, abbiamo spiegato che andavamo nella regione più a sud d’Europa”, racconta Agostino Sella, presidente dell’associazione Don Bosco 2000 che oggi con la moglie Cinzia e il fratello Antonino si impegna per dare il massimo nella comunità del padre salesiano.

“Quello che facciamo per i nostri fratelli e sorelle ucraini è naturale per noi, io sono stato accolto quattro anni fa”, spiega Ibrahim anche lui del Gambia. Abdolaye e Ibrahim sono ‘tutto fare’, non si fermano un attimo, cercano di aiutare quante più persone possibili, portano valigie e casse d’acqua, donano il loro sorriso perché si cerca di farsi forza tra chi ha vissuto l’esperienza della guerra:

Nessuno di noi dimentica quello che ha trascorso in Libia, chiusi in un carcere mentre vedevamo i nostri amici morire e le donne abusate dalle guardie. La guerra è la strage degli innocenti”. Visi impauriti per un destino incerto legato alla guerra in Ucraina e al presente lontano dalla loro casa: i profughi cercano un po’ di serenità, quella che hanno perso nella loro patria.

“Assistere durante il viaggio alle videochiamate di queste donne con i loro mariti è stato straziante”, afferma Agostino, interprete. Prossime destinazioni per i profughi, i paesi dell’entroterra siciliana, tra Aidone e Barrafranca, nuova sistemazione temporanea


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