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San Giovanni la Punta, incontro sulla moda sostenibile all’Itc De Nicola

Nel segno dell'etica e della qualità, i tessuti utilizzati dalla NVK DAYDOLL sono del tutto sostenibili, a zero emissioni di C02 e interamente realizzati con fibre ricavate dalla polpa di faggio

Mercoledì 25 ottobre, presso l’auditorium dell’Istituto Tecnico commerciale “De Nicola” di San Giovanni La Punta, si è svolto un interessante incontro che ha avuto per tema la “moda sostenibile”, grazie ad un ospite d’eccezione, l’architetta italo-olandese Natasha Calandrino Van Kleef in rappresentanza della NVK DAYDOLL, un’azienda, fondata nel 2010, con lo scopo di integrare avanguardia tecnologica e produzione a basso impatto ambientale. Nel segno dell’etica e della qualità, i tessuti utilizzati dalla NVK DAYDOLL sono del tutto sostenibili, a zero emissioni di C02 e interamente realizzati con fibre ricavate dalla polpa di faggio.

L’incontro, Sostenibilità come processo complesso: l’applicazione dei principi del design industriale al sistema moda. Un caso concreto: NVK DAYDOLL, è stato organizzato dalla dirigente scolastica Elena Anna Giuffrida e dal settore Moda e ha puntato l’attenzione sulla necessità, sempre più urgente, di un intervento ad alta sostenibilità anche nel settore moda, capace di abbattere il più possibile le emissione di Co2. Pochissimi giorni fa anche il Sinodo dei vescovi, dietro suggerimento di papa Francesco, è stato realizzato prestando grande attenzione al risparmio delle emissioni di Co2, anche nel settore moda.

Proprio a questo proposito, Natasha Calandrino Van Kleef, architetto e designer di innovazione, ha chiacchierato con gli studenti del “De Nicola” a partire dalla sua esperienza imprenditoriale, convinta che benessere, scienza tecnologia e cultura siano aspetti imprescindibili di una società sana.

Natasha Calandrino Van Kleef, nata a Londra nel 1966 da mamma olandese e papà siciliano, cresce all’interno del Politecnico di Milano, dove si laurea in architettura. Inizia a lavorare in dipartimento con Ezio Manzini, autore del libro La materia dell’invenzione e primo punto di contatto tra la futura stilista e il concetto di sostenibilità.


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