Con una lettera indirizzata Al Prefetto di Catania, Carmela Librizzi, e, per conoscenza, all’assessore regionale all’Agricoltura, al dirigente generale dell’assessorato regionale all’Agricoltura e al capo dell’ispettorato provinciale dell’Agricoltura di Catania, Confagricoltura Catania denuncia i ritardi nel rilascio delle certificazioni antimafia che tanti disagi stanno creando agli imprenditori agricoli catanesi, già alle prese con una disastrosa e persistente siccità.
“Numerosi nostri associati, – spiega Confagricoltura Catania nella missiva – beneficiari degli aiuti per i danni subiti alle produzioni negli anni passati (dal 2018 in poi), nonché degli aiuti previsti per contrastare il caro energia e gli effetti della crisi derivante dal conflitto russo-ucraino, ci hanno segnalato l’impossibilità di ricevere i pagamenti degli indennizzi a causa della mancanza del nulla osta antimafia, la cui emissione spetta alle Prefetture territorialmente competenti. Tali ritardi ci sono stati confermati anche dai professionisti agronomi e periti che hanno curato le istanze degli agricoltori e che ricevono direttamente tali informazioni dall’Ispettorato Agricoltura Provinciale”.
La mancata erogazione dei pagamenti da parte della Regione Siciliana, tramite gli ispettorati provinciali di competenza, è dovuta proprio al mancato rilascio, da parte della Prefettura di Catania, della certificazione antimafia, un requisito obbligatorio per legge per l’erogazione dei contributi alle aziende agricole che hanno subito danni e che attendono da tempo i relativi ristori.
“Per tali ragioni – conclude la nota di Confagricoltura Catania – chiediamo urgentemente, considerando il particolare periodo di crisi che sta affrontando la nostra agricoltura, di potenziare gli uffici per rendere molto più celere il rilascio delle certificazioni antimafia, al fine di poter garantire in tempi adeguati il pagamento dei ristori alle aziende agricole beneficiarie. Confidiamo nella sensibilità e nell’ impegno del Prefetto che siamo certi saprà porre rimedio a questo stallo burocratico che rischia di compromettere il futuro dell’agricoltura catanese”.
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