Erano evidentemente iniziati, già da qualche giorno, i lavori di ristrutturazione di un chiosco posizionato in un’area di Riposto nei pressi del porto, sottoposta a vincolo paesaggistico.
I Carabinieri della locale stazione, collaborati dai Funzionari dell’Area tecnica del Comune e a personale della Polizia Municipale hanno deciso, nel pomeriggio, di andare ad accertare la regolarità dei citati lavori.
Avuto accesso all’area di cantiere, aperta dal titolare, un 29enne ripostese, i tecnici hanno avviato il sopralluogo accertando come l’area, già data in concessione dal comune, era oggetto di lavori di ristrutturazione e ampliamento senza alcuna autorizzazione.
Presenti nel cantiere, peraltro, anche i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania che hanno identificato oltre al titolare dell’impresa edile incaricata dei lavori, un 55enne del posto, anche due suoi lavoratori, questi privi di regolare contratto di lavoro, tale circostanza, ha comportato al titolare della ditta di ristrutturazione, sanzioni amministrative previste per lavoro “in nero” per un importo pari a 7.800 euro. Sono stati inoltre recuperati contributi previdenziali ed assistenziali pari a 1.000 euro.
In particolare, rispetto alla struttura originaria a forma circolare di circa 50 mq, il proprietario del chiosco aveva fatto realizzare un’altra struttura precaria, semicircolare, di dimensioni di circa 1mt per 2,50. Tale struttura, già installata con materiale coibentante era stata anche coperta con lo stesso materiale. L’area interna dell’attività, poi, presentava parte del pavimento già smantellato e in fase di rifacimento.
Il giovane non ha saputo esibire alcuna autorizzazione da parte della Soprintendenza che, trattandosi di area sottoposta a vincolo paesaggistico, deve rilasciare il previsto nulla osta, né tantomeno, da parte degli uffici competenti del Comune di Riposto.
Ultimate le operazioni di verifica descritte, appurato che il 29enne, mediante le predette opere abusive, aveva cagionato l’alterazione delle bellezze naturali sottoposte a vincoli ambientali e paesaggistici, l’intera area è stata sottoposta a sequestro, per evitare più gravi conseguenze.
L’uomo è stato quindi denunciato dai Carabinieri per “abusivismo edilizio”, “occupazione abusiva di parte di area comunale” e “deturpazione di cose altrui”.
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