Prosegue, assidua, l’attività di promozione della donazione del sangue da parte della Fratres Territoriale Catania Enna Messina. La cronica carenza del prezioso liquido che, con la pandemia da Covid-19, ha assunto i caratteri di emergenza poiché ha tenuto lontani i donatori abituali dai centri di raccolta, ha indotto il Consiglio territoriale Fratres ad intensificare gli sforzi per promozionale il valore della donazione in tutti gli ambiti della società. Le ultime attività sono state rivolte alle scuole e alle parrocchie mediante raccolte di sangue e conferenze.
Al Polivalente di San Giovanni La Punta, il locale Gruppo Donatori Sangue Fratres ha avviato una due giorni che è stata suddivisa in un momento di incontro con gli studenti e in un momento di donazione su autoemoteca. I ragazzi, molti appena diciottenni, hanno dato una grande risposta interagendo con interesse sul tema dato della solidarietà insita nel gesto della donazione e, in tanti, hanno deciso di sottoporsi immediatamente alla donazione, se già idonei, o alla pre donazione per la verifica dell’idoneità. I numeri parlano, complessivamente, del coinvolgimento di circa 70 studenti con una percentuale intorno al 15% degli alunni delle quinte classi del Polivalente. Il programma di sensibilizzazione è stato rivolto anche alle parrocchie mediante due conferenze svoltesi nella chiesa “Santissimo Rosario e San Rocco” di Trappeto a San Giovanni La Punta (“Siate un dono che si compie nel donarsi”), e nella chiesa di “San Pietro” ad Adrano (“Il dolore dà la misura dell’amore”).
Per il presidente della Fratres Territoriale Cem, Angelo Salice, il confronto con gli studenti è sempre un “momento importante per riuscire a intercettare nuovi donatori e colmare il gap generazionale fra quanti non sono più idonei per limiti di età e i giovani, che sono il loro naturale ricambio”. Aggiunge Giacomo Scalzo (direttore del Centro Regionale Sangue), che ha condotto il ciclo di conferenze: “Tanti giovani si sono accostati alla donazione perché siamo riusciti a cogliere l’essenza più autentica della loro vita, donarsi agli altri in maniera gratuita e responsabile” .
Ma quali le motivazioni che hanno convinto tanti neo-maggiorenni a recarsi in autoemoteca? Per Alessia “Donare il sangue ed aiutare una persona non costa nulla; un giorno, questo gesto potrebbe servire a me o a un mio familiare”. Gli fa eco Gabriele che ritiene di aver compiuto un passo importante nella sua vita: “Sapere che il mio sangue aiuterà qualcuno per me è un motivo d’orgoglio”. Infine Andrea, spinto alla donazione da un impegno morale: “Nella mia famiglia vi è stata necessità di sangue e questo, per me, è stato un grande stimolo: ho deciso di donare perché, come è avvenuto per un mio caro, consento ad altri di vivere”.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni