“Non siamo né meglio né peggio degli altri. Se qualcosa funziona da noi in Emilia Romagna può funzionare anche nel Paese. Il fatto che da noi funzionino bene gli asili nido e abbiamo già introdotto la lingua inglese, e li renderemo via via negli anni gratuiti, deve diventare, come scritto nel programma, una politica nazionale. Dopodiché – aggiunge – ogni territorio ha bellezze, particolarità e peculiarità. L’importante è garantire che possano essere espresse. Il problema quindi non è fare dell’Italia l’Emilia Romagna, però buone pratiche che funzionano lì non si capisce perché non possano funzionare da altre parti”. Così Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, oggi a Catania durante un incontro in vista delle primarie del Pd.
“Noi del Pd da soli non potremo vincere. Ma deve esser chiaro a chi abbiamo alla nostra destra e alla nostra sinistra che senza il Partito democratico è impossibile una alternativa alle destre. Se 5Stelle e Terzo polo vorranno sempre andare da soli, resteranno i migliori alleati della destra a rimanere lì trent’anni” ha detto ancora a Catania. “Sui tagli alla sanità pubblica, se divento segretario, proporrò agli amici dei 5stelle e del Terzo polo che almeno su questo proviamo a fare un po’ di opposizione, ognuno con la propria autonomia al governo Meloni, diamo una idea che c’è una alternativa. Troviamo argomenti come questo in cui provare a costruire l’idea che in futuro potrebbe essere costruita una alleanza”.
“Non ci sono alleanze politiche nazionali vicine. La prima elezione in cui voterà tutto il Paese sarà fra poco più di un anno. Alle elezioni europee – ha concluso – si va con il proporzionale puro e non c’è il dovere di fare l’alleanza. Ma io vorrei che riscoprissimo la vocazione maggioritaria che è il contrario dell’autosufficienza. Andando tutti da soli abbiamo regalato alla destra, che ha preso poco più del 40% del voto reale dei cittadini, addirittura una rappresentanza parlamentare dei due terzi” ha concluso il candidato alla segreteria del Partito democratico.
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