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Polizia in un ristorante a Ognina, sanzioni per oltre 63mila euro

Il servizio ha permesso agli agenti della Questura di controllare ben 42 persone, tra titolari e dipendenti, di cui 40 stranieri, accertandone la regolarità della posizione sul territorio nazionale

Continua l’impegno della Polizia di Stato in materia di controlli delle attività commerciali finalizzati alla verifica della sicurezza sui luoghi di lavoro, dell’igiene e della genuinità degli alimenti e degli spazi destinati alla loro conservazione, nonché della regolarità della posizione lavorativa dei vari operatori.

Nel corso del fine settimana, in relazione all’ordinanza del Questore di Catania, è stato effettuato un mirato controllo amministrativo in un ristorante della zona di Ognina, specializzato in cibo orientale.

A scendere in campo una task force composta dai poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura e della Squadra Volanti, dal personale del Corpo Forestale della Regione Siciliana, della Polizia Locale, dello SPRESAL, dell’Asp – settori Igiene Pubblica e Servizio Veterinario e dell’Ispettorato del Lavoro.

Il controllo è stato realizzato al fine di accertare diversi aspetti legati all’attività commerciale, sia dal punto di vista amministrativo che dal punto di vista del rispetto delle norme in materia di sicurezza alimentare e delle procedure prevista a tutela della salute pubblica, riscontrando diverse violazioni.
Il servizio ha permesso agli agenti della Questura di controllare ben 42 persone, tra titolari e dipendenti, di cui 40 stranieri, accertandone la regolarità della posizione sul territorio nazionale.

Lo S.PRE.S.A.L. ha riscontrato diverse violazioni della legislazione in materia di sicurezza sul lavoro, per ognuna delle quali è prevista per il titolare dell’attività commerciale la denuncia all’Autorità Giudiziaria. In particolare è stata riscontrata la presenza di un unico spogliatoio per i lavoratori e non una distinzione di tali ambienti in base al sesso. Anche il bagno destinato ai lavoratori era unico e non distinto tra uomini e donne.

Inoltre, è stato accertato che le porte a vetri non erano in alcun modo segnalate, con conseguente pericolo per i dipendenti, e le porte di emergenza non erano adeguatamente fruibili, così come gli idranti. Per tali violazioni sono state applicate sanzioni per un importo complessivo di 38 mila euro; tutte queste sanzioni sono state contestate nel massimo previsto, ma, qualora il titolare dovesse ottemperare e sanare quanto a lui contestato nei termini indicati, gli importi verrebbero ridotti ad un quarto del massimo.

Gli agenti della Polizia Locale- Annona hanno applicato una sanzione di importo totale complessivo superiore a 5 mila euro poiché hanno riscontrato la mancanza dei requisiti professionali di un dipendente, la mancata esposizione della tabella alcolemica, la modifica apportata al locale e non prevista nella SCIA Sanitaria, nonché un arbitrario ampliamento dell’area di somministrazione non previamente comunicato.

Il personale dell’ASP Igiene Pubblica ha, invece, accertato la mancanza di pulizia ordinaria nel locale laboratorio di cucina, applicando una sanzione di mille euro.

Il personale del Corpo Forestale della Regione Siciliana ha sequestrato amministrativamente 260 chili di prodotti ortofrutticoli per mancanza di tracciabilità, nonché ha rilevato la mancata indicazione degli allergeni nel menù proposto alla clientela. In questo caso sono scattate sanzioni per un totale di oltre 5 mila euro.

L’Ispettorato del Lavoro ha controllato la posizione lavorativa di 42 dipendenti, accertando che cinque di essi erano sprovvisti di documentazione che ne attestasse l’assunzione. Sulla base di ciò è stato pertanto emesso un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, con conseguente sanzione di 12.500 euro. Sulla posizione dei cinque lavoratori non in regola saranno effettuati ulteriori accertamenti, attraverso i quali potrebbero scaturire ulteriori e più gravi sanzioni.

Il personale dell’ASP Veterinaria ha effettuato il sequestro amministrativo di circa 200 chili di carni di vario genere, di prodotti ittici freschi e congelati, dei quali non è stata dimostrata alcuna tracciabilità e in non perfette condizioni di conservazione e gestione, in particolare alcuni prodotti scaduti. Per questo è stata, contestualmente, elevata una sanzione di 1.500 euro.

L’azione sinergica tra le forze scese in campo ha permesso, altresì, di operare controlli meticolosi tali da assicurare anche il rispetto delle normative sui luoghi di lavoro, a tutela degli impiegati e per la sicurezza degli avventori.


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