Un unico coordinamento provinciale per i distretti socio-sanitari (DSS); professionalità e competenze adeguate per i componenti/decisori dei “gruppi-piano”; integrazione tra pubblico e privato; fondi di finanziamento unici per gli interventi economici; applicazione dei contratti nazionali maggiormente comparativi per il personale impiegato. E la convocazione degli stati generali delle politiche sociali regionali per mettere tutto “nero su bianco”. È la parte
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