Nuovo appuntamento con la Compagnia del Teatro Stabile Mascalucia Mario Re, diretta da Rita Re, con lo spettacolo “Agosto, Foto di famiglia” di Tracy Letts, che andrà in scena sabato 11 e domenica 12 marzo, 17:30 e 21, con repliche straordinarie sabato 25 e domenica 26 marzo alle 17:30 e 21, per la regia di Andrea Zappalà.
“Il testo, dopo il debutto nel 2007 a Chicago e la vittoria nel 2008 del Premio Pulitzer per la drammaturgia e del Tony Award per la migliore opera teatrale, non è mai stato rappresentato fino ad oggi in Italia – dichiara Andrea Zappalà – e dopo la tournée negli Stati Uniti, Londra, Taiwan e Polonia siamo orgogliosi ad essere i primi in Italia e nella nostra città a rappresentare questo spettacolo dalla tagliente ironia e raccontare le vicende di una famiglia disfunzionale, una bomba ad orologeria destinata a esplodere e a seminare distruzione”.
Letts dipinge il ritratto di una famiglia a pezzi, nel cuore di un’America sofferente da tempo.
È un caldo agosto in Oklahoma quando Beverly, poeta alcolizzato e capofamiglia, scompare lasciando sola nella grande casa la moglie Violet, malata di cancro, per le tre figlie, Barbara, Karen e Ivy, è il momento di ritrovarsi con la madre e con il resto dei parenti. “Una rappresentazione volutamente in bilico tra farsa e tragedia – continua il regista -, che ritrae una famiglia distrutta con un ritmo trascinante e grottesco”.
È un’opera che si inscrive nel solco glorioso del teatro americano contemporaneo, interpretata da un numeroso cast di attori composto da Christine Righi, Rita Re, Giovanni Zuccarello, Andrea Luca, Anna De Luca, Mario Rocca, Alessia Consoli, Marzia Bisicchia, Santo Palmeri, Gabriele D’Alessandro, Giada Napoli, Marika Palazzo, Andrea Maccarrone.
“In Italia – aggiunge Rita Re direttore artistico della Compagnia – ci pregiamo nel poter dire di essere ufficialmente i primi a rappresentare “Agosto, foto di famiglia” in Italia, a testimonianza del grande respiro nelle scelte delle opere proposte e della grande attenzione della compagnia a testi che possano raccontare il nostro tempo, affianco ai grandi classici del teatro di tradizione”.
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