Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec UIL di Catania comunicano che l’8 marzo alle 9,30 si terrà un presidio di protesta di fronte alla Prefettura contestualmente alle sciopero di otto ore che coinvolgerà i lavoratori di tutte le società del Gruppo Enel. A Catania la vertenza riguarderà i 600 lavoratori operativi a Catania e provincia.
Una lettera che riassume le preoccupazioni legate alla vertenza in atto sarà consegnata al Prefetto di Catania. Proteste analoghe si terranno durante la stessa giornata in tutte le città d’Italia.
La grave crisi di relazioni industriali tra il nuovo management aziendale e le organizzazioni sindacali confederali dunque non accenna a spegnersi. Le tre sigle parlano di “costante disimpegno della società ENEL dalla finalità di azienda di servizio indispensabile per il Paese” ma soprattutto di “progressivo ridimensionamento di strutture” di “costante volontà di esternalizzare le poche attività “core” rimaste. L’improvvisa necessità di ridefinire importanti accordi sanciti e divenuti modello esportato in tutta Europa come quello dello Smart Working. La chiara volontà di fare cassa sul costo del personale ed, al contempo, la contrazione degli investimenti per migliorare le parti più deboli della rete elettrica, fanno si che i gravissimi black-out dell’estate 2023, (con utenti rimasti senza energia elettrica per oltre 72 ore) possano riproporsi e con ripercussioni ancora più gravi per le strutture ospedaliere e dei servizi di pubblica utilità oltre che per le migliaia di cittadini”.
Lo sciopero dunque punta non solo a difendere il proprio posto di lavoro, ma anche a coinvolgere la cittadinanza chiamata a “ricondurre a miglior consiglio l’azienda Enel quale soggetto protagonista del servizio elettrico in Italia e contrastare una liberalizzazione selvaggia che condurrà inevitabilmente ad un indebolimento delle reti e ad un aumento del costo delle bollette”.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni