Non si fermano le attività di prevenzione e repressione dei reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti operate da parte dei militari dell’Arma di Catania, volte a contrastare una delle maggiori fonti di approvvigionamento della criminalità organizzata.
In tale contesto, i Carabinieri della Stazione di Catania Piazza Dante hanno svolto una mirata azione info-investigative, che ha portato all’arresto di un messinese di 20 anni, incensurato, per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
In particolare, gli investigatori, che svolgono, tra l’altro, un costante monitoraggio delle zone del centro cittadino interessate dalla movida, all’esito di alcuni servizi di appiattamento, hanno sorpreso il giovane a bordo di un’utilitaria bianca, parcheggiata nei pressi del Castello Ursino, sede del museo civico della città, intento a rovistare all’interno di un marsupio, che aveva appoggiato sul sedile passeggero.
Subito è scattato il controllo circondando il veicolo per evitare ogni possibile fuga, mentre al giovane, evidentemente agitato, è stato chiesto di uscire dall’auto. I militari, quindi, hanno proceduto a verificare cosa contenesse quel marsupio e, da un primo sguardo, hanno visto due incarti di barrette al cioccolato di una nota marca. In realtà, però, quelli non erano dei veri snack perché, da un esame più attento, i Carabinieri si sono accorti che al posto del cioccolato, all’interno dell’incartamento originale, vi erano due pezzi di hashish del peso di più di 100 grammi, compressi in modo tale che entrassero esattamente nell’incarto.
I militari hanno anche ritrovato, sempre nel marsupio, due dosi di marijuana del peso di circa 1,5 grammi e una dose di hashish da 0,50 grammi.
La perquisizione è stata ovviamente estesa anche all’autovettura sulla quale il giovane pusher viaggiava. Durante tale operazione, nel portabagagli, i Carabinieri hanno trovato, nascosta nel vano per la ruota di scorta, un bastone in alluminio lungo oltre 50 cm.
Il pusher di Messina, in trasferta a Catania, è stato così arrestato e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ne ha convalidato l’arresto, mentre tutto il materiale ritrovato è stato sequestrato.
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