Il sonno rappresenta una necessità fondamentale per il benessere fisico, mentale ed emotivo: riposare nel modo corretto regola il metabolismo e aiuta il cervello a eliminare le tossine dal tessuto neurale, elaborare informazioni e migliorare l’apprendimento, riducendo inoltre stress e ansia. Eppure, in Italia, 7 persone su 10 sono insoddisfatte della qualità o della durata del proprio sonno (72,3%) e oltre la metà afferma di avere difficoltà ad addormentarsi (58%).
È quanto emerge dall’Osservatorio Unobravo sui problemi del sonno in Italia, realizzato dal servizio di psicologia online per approfondire il tema e indagare il modo in cui tali problematiche rischiano di influire sul benessere psicologico delle persone. L’Osservatorio ha raccolto e analizzato i risultati relativi al test di screening gratuito e anonimo Insomnia Severity Index e le risposte raccolte attraverso un sondaggio condotto su un campione della base utenti di Unobravo.
Stanchezza, risvegli precoci e irritabilità: le conseguenze del sonno disturbato. I problemi del sonno possono avere un impatto molto serio sulla vita quotidiana. A livello nazionale, più della metà degli italiani coinvolti nell’analisi di Unobravo (55,4%) sperimenta almeno una delle quattro principali conseguenze di un sonno disturbato, ovvero: sensazione di stanchezza e spossatezza durante l’intera giornata (40,2%), continui risvegli notturni o precoci (26,5%), calo delle capacità cognitive (19,8%) e aumento dell’irritabilità e dell’impulsività (14,7%).
In Sicilia le cose sembrano andare meglio rispetto al resto della Penisola: nella regione si registra infatti una delle percentuali più basse d’Italia per quanto riguarda la sperimentazione di una delle principali conseguenze di un sonno disturbato. Infatti, solo il 37,7% dei rispondenti accusa almeno uno degli effetti sopracitati. Tra i più colpiti, in particolare, ci sono gli abitanti della provincia di Catania, con il 29,3% degli intervistati che accusa almeno uno dei quattro sintomi. Seguono Palermo (25,9%) e Messina (13,8%). I problemi legati al sonno sembrano invece impattare meno chi abita nelle province di Agrigento, Ragusa e Siracusa (6%), Caltanissetta e Trapani (5,1%), Enna (1%).
Nella Regione il problema più frequente è il sonno non ristoratore, con conseguente stanchezza e scarsa energia durante il giorno, evidenziato dal 67,3% di coloro che registrano almeno uno dei sintomi: a sentirlo sono soprattutto gli abitanti nelle province di Palermo (30,8%), Catania (25,6%) e Messina (17,9%).
Quasi la metà dei siciliani (48,4%) registra invece risvegli notturni con difficoltà a riprendere sonno e risvegli precoci al mattino. A soffrirne sono soprattutto gli abitanti nelle province di Palermo (28,6%) e Catania (21,4%), ma sono interessati anche siracusani (14,3%) e agrigentini (10,7%).
Il 29,3% dei siciliani riconosce invece di avere difficoltà cognitive, con fatica a concentrarsi al lavoro o a scuola durante la giornata: effetti che riguardano specialmente i catanesi (47%), seguiti dai palermitani (23,5%) e dai siracusani (17,6%).
Infine, il 20,7% dei siciliani manifesta frequente irritabilità e comportamenti istintivi o aggressivi: il problema si riscontra soprattutto in provincia di Catania (41,6%) e Messina (33,3%).
Genitorialità: come influisce sul sonno nelle province siciliane. A interferire sul sonno dei siciliani concorrono anche i pensieri legati alla genitorialità: oltre 8 genitori siciliani su 10 riconoscono alle responsabilità genitoriali un ruolo sul mancato riposo. A livello provinciale, ad Agrigento si registra la percentuale più alta di coloro che riconducono ai propri figli la “causa principale” del sonno disturbato (33,3%), mentre in provincia di Palermo l’85,7% dei genitori riconosce alle responsabilità genitoriali un’influenza moderata o significativa sul sonno. Messinesi e catanesi invece, sono tra i meno toccati dal problema: nelle due province, il 33,3% afferma che i pensieri relativi alla genitorialità non influenzano in alcun modo il riposo quotidiano.
A Trapani, Siracusa e Ragusa il lavoro disturba il riposo. Il lavoro rappresenta un altro “nemico” del riposo per oltre 7 siciliani su 10 (73,4%), per i quali la sfera lavorativa ha un’influenza sui problemi del sonno: moderata per il 42,2%, significativa per il 29,2% e principale per il 2% dei rispondenti.
Guardando nel dettaglio le province siciliane, i trapanesi sono i più toccati: il 42,8% indica infatti un’influenza rilevante della propria professione sul riposo. Seguono gli abitanti delle province di Siracusa (41,7%) e Ragusa (33,3%). In provincia di Agrigento invece, si registra la percentuale più alta della regione considerando coloro per i quali il lavoro non ha alcuna influenza sui problemi di sonno (54,5%).
“È fondamentale prendersi cura del proprio sonno per assicurarsi una vita qualitativamente migliore. Dormire poco o male può compromettere la salute sotto tanti punti di vista, sia a livello fisico che mentale, arrivando anche alla manifestazione di disturbi come depressione o ansia”, spiega la Dottoressa Valeria Fiorenza Perris, Psicoterapeuta e Clinical Director di Unobravo. “Per questo è importante non sottovalutare i sintomi e rivolgersi a un medico, per individuare eventuali patologie mediche sottostanti, o a uno psicologo online o in presenza, che sarà in grado di accompagnare la persona in un percorso dedicato per individuare e intervenire su pensieri disturbanti, ansie, paure o stress che potrebbero impedire un riposo sereno”.
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