Un confronto diretto, e finalmente ottenuto dietro precise richieste da parte del Presidente Provinciale Catania di “Mio Italia” Roberto Tudisco e dalla Confesercenti, con il Sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi. Un tavolo di dialogo che ha visto la presenza dello stesso Tudisco insieme a Luigi Posa del direttivo Mio Italia Provincia Catania, il consulente del Mio Italia ed esperto di Urbanistica avvocato Ignazio Scuderi e il vice presidente della Confesercenti Catania Francesco Musumeci. Al centro dell’appuntamento la discussione e il confronto su tematiche di vitale importanza come la Tari e i dinieghi sul rinnovo del suolo pubblico.
“Lo scorso aprile – afferma Tudisco- il comune ha inviato oltre 150 pec indirizzate ai ristoratori che riguardavano i dinieghi sul rinnovo del suolo pubblico. Oggi siamo qui per discutere con il vice Sindaco Bonaccorsi e capire così quali criteri sono stati adottati visto che, negli ultimi dieci anni, queste pedane sono state sempre autorizzate dietro richiesta della Cila che tutti noi possediamo”. Opere dov’è consentita l’istallazione di una piccola ringhiera, per questioni di sicurezza, e una copertura. Il tutto purchè resti aperto ai quattro lati. Non solo, le pedane non producono cubatura, non sono ancorate al suolo o alle pareti portanti, sono rimovibili e non necessitano assolutamente di permessi per costruire.
Nel corso del tavolo di dialogo sono stati esposti molti altri problemi che sta affrontando l’intera categoria dei pubblici esercizi (e in particolar modo il comparto della ristorazione a Catania) dovuti a due anni di restrizioni legati alla pandemia. “Ci troviamo in un momento storico molto difficile per tutti noi – prosegue il Presidente Provinciale Catania di “Mio Italia”- sono aumentati più del doppio i costi dell’energia elettrica, del gas e delle materie prime alimentari. Di fronte a questi scenari tragici chiamiamo in causa tutta l’amministrazione comunale che deve ascoltare le nostre ragioni”.
Un anno fa il consiglio comunale di Catania, su richiesta del vice Sindaco Roberto Bonaccorsi, stabilì di far pagare la Tari e tutte le tasse comunali pena il non rinnovo della concessione di suolo pubblico. Una vera e propria spada di Damocle aggravata dal fatto che, se l’esercente volesse il suolo pubblico per tutto il 2022, secondo Palazzo degli Elefanti, dovrebbe pagare la Tari degli ultimi 5 anni.
“Abbiamo mostrato il nostro disaccordo sulle 48 rate proposte da una sola associazione di categoria che non tiene in considerazione l’intero contesto che riguarda tutto il comparto della ristorazione – conclude Tudisco – Abbiamo perciò ribadito al Sindaco facenti funzioni Bonaccorsi, che ha ascoltato e mostrato un’apertura sulla verifica delle pratiche di diniego sul controllo delle pedane, di avere almeno il pagamento dilazionato in 72 o 120 rate com’è già stato stabilito nel corso di ripetuti incontri con la commissione comunale al Commercio, presieduta da Salvo Peci, con la commissione comunale all’Urbanistica, presieduta da Manfredi Zammataro, e con l’intero Senato Cittadino. Chiediamo adesso che le nostre richieste siano discusse e messe ai voti alla prossima seduta del consiglio comunale di Catania perché è arrivato il momento di non trovare più scuse. Ogni soggetto istituzionale deve prendersi le proprie responsabilità nei confronti di noi lavoratori”.
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