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Malessere e disagio fra i lavoratori di St: da domani sciopero allo stabilimento di Catania

"Sono molte e antiche le cause del malessere. Tra le altre, la più urgente è costituita dalle evidenti carenze di organico che abbiamo inutilmente chiesto di colmare in modo permanente"

“Da anni alla St di Catania i lavoratori in attività nel ciclo continuo di produzione vivono in condizioni di malessere. Domani, sabato 25, inizierà alla St uno sciopero che potrebbe protrarsi a lungo e che vuole dare voce a tanto disagio: invitiamo, quindi, tutti i lavoratori ad aderire compatti senza cedere a chi li vorrebbe divisi, rassegnati e perdenti”. Lo scrivono le segreterie territoriali di Fiom e Uilm Catania, che spiegano: “Sono molte e antiche le cause del malessere. Tra le altre, la più urgente è costituita dalle evidenti carenze di organico che abbiamo inutilmente chiesto di colmare in modo permanente. Abbiamo sollecitato almeno 4 assunzioni, per garantire il diritto sacrosanto alle ferie e a turni regolari, non gravati da continui e improvvisi ricorsi agli straordinari. Ci hanno risposto picche, costringendoci allo sciopero”.

Le organizzazioni sindacali aggiungono: “Prendiamo atto della volontà aziendale di non arrivare ad una soluzione pacifica del contenzioso, malgrado la richiesta d’incontro di Fiom, Uilm e Uglm. Una soluzione era possibile, ma St ha scelto una strada diversa. Purtroppo, è evidente come questa oggi sia un’azienda a due velocità. Da una parte un nuovo gruppo dirigente che è alla ricerca del dialogo con tutte le parti sociali, dall’altra un’azienda che stenta a cambiare marcia evidenziando ancora adesso tracce di un passato segnato da rigidità inutili e controproducenti. Così, si rischia di incrinare anche per il futuro le relazioni sindacali impedendo doverosi miglioramenti nella qualità di vita del personale”. Fiom e Uilm Catania, nel dare comunicazione dell’iniziativa di protesta, hanno chiesto all’azienda “il rispetto dell’articolo 1 comma 4 della legge 196/1997 evitando, quindi, di porre in essere azioni di sostituzione dei lavoratori in sciopero e condotte riconducibili ad attività antisindacali”.


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