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Lite per un’eredità: il fratello colpisce la porta di casa, la sorella chiama il 112

Gli operatori prendevano contatti con la signora che raccontava che, poco prima, il fratello, residente nell’appartamento ubicato al piano superiore, con il quale vi erano state pregresse liti per questioni ereditarie, aveva rivolto al marito della donna frasi minacciose

Nella serata di domenica personale delle volanti è intervenuto in un’abitazione di San Giovanni Galermo, ove una donna aveva richiesto su linea di emergenza l’intervento della polizia perché terrorizzata dal comportamento del fratello.

Immediatamente giunti sul posto, gli operatori prendevano contatti con la signora che raccontava che, poco prima, il fratello, residente nell’appartamento ubicato al piano superiore, con il quale vi erano state pregresse liti per questioni ereditarie, aveva rivolto al marito della donna frasi minacciose; al fine di evitare lo scoppio di una lite, il marito, ignorandolo, si allontanava appiedato dall’abitazione, ma pochi istanti dopo la signora vedeva il fratello partire in sella alla sua moto e, temendo che potesse raggiungere ed aggredire il marito, chiamava immediatamente il 112NUE. Mentre la donna era in linea con la polizia, il fratello faceva ritorno nell’abitazione e, dopo aver suonato insistentemente il citofono di casa della signora, con un oggetto contundente iniziava a colpire la porta a vetri posta a protezione della porta blindata per accedere all’appartamento.

In sede di formalizzazione della denuncia la vittima e il marito riferivano di una serie di episodi di violenza e di atti persecutori che l’uomo già a partire dal 2017 aveva posto in essere nei confronti di entrambi e di un terzo fratello, a causa di una diatriba insorta per la divisione ereditaria dell’immobile ove vivono. Altresì, a supporto della denuncia producevano le immagini di quanto accaduto nel pomeriggio, che immortalavano le azioni poste in essere da reo.

A seguito di quanto accertato l’uomo, classe 1971, veniva tratto in arresto e su disposizione del PM di turno sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari in una diversa abitazione in attesa dell’udienza di convalida innanzi al GIP.


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