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Laboratori di musica rap rivolti ai minorenni e giovani adulti inseriti nel circuito penale minorile: firmato il Protocollo d’Intesa

Una cooperazione proficua che permetterà ai giovani detenuti di utilizzare la scrittura e la musica rap come strumento per raccontare storie, emozioni, vissuti e desideri

Siglato oggi, giovedì 13 luglio, il protocollo che dà il via alla realizzazione di un Presidio culturale permanente, dedicato alla creazione di laboratori di musica rap rivolti ai minorenni e giovani adulti inseriti nel circuito penale minorile. Questa mattina l’aula magna del Liceo Scientifico Statale “G. Galilei” di Catania è stato luogo d’incontro per il Presidente del Tribunale per i Minorenni di Catania, Roberto Di Bella, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Catania, Dott.ssa Carla Santocono, il Direttore dell’Ufficio Servizio Sociale per Minorenni dell’Amministrazione della Giustizia di Catania, Roberta Montalto, il Direttore dell’Ipm di Acireale, Carmela Leo, e per Luca Caiazzo, socio e formatore dell’Associazione Cco – Crisi Come Opportunità, organizzazione senza scopo di lucro impegnata in progetti d’inclusione sociale attraverso l’utilizzo dell’arte – in tutte le sue forme – all’interno degli Ipm. Sono loro gli attori coinvolti nel progetto Presidio culturale permanente – Laboratori di musica Rap che, grazie alla collaborazione e all’integrazione di tutte le risorse presenti sul territorio, si pone l’obiettivo comune di attivare azioni di contrasto e riduzione della disuguaglianza sociale, oltre a promuovere il benessere individuale dei ragazzi.

Una cooperazione proficua che permetterà ai giovani detenuti di utilizzare la scrittura e la musica rap come strumento per raccontare storie, emozioni, vissuti e desideri. I laboratori saranno seguiti da formatori e artisti qualificati che accompagneranno i ragazzi nella traduzione dei loro pensieri in “barre”, al fine di dare loro la parola e portarla a chi è fuori.

“Siamo orgogliosi di dare il via a questo nuovo progetto, frutto di mesi di lavoro congiunto di più reti a livello locale. I percorsi alternativi artistico culturali che offre questo protocollo permettono, da un lato di valorizzare la cultura della legalità e, dall’altro, di favorire il reintegro sociale dei minorenni detenuti. Importante sarà la presenza settimanale di uno o più artisti e la partecipazione periodica al laboratorio dei nostri operatori – afferma Luca Caiazzo, socio e formatore CCO – Crisi Come Opportunità – Il nostro obiettivo è da sempre trasformare le crisi in opportunità, dando la possibilità ai giovani detenuti di venire ascoltati, attraverso la creazione di laboratori di formazione e sensibilizzazione in cui l’arte, in tutte le sue forme, è lo strumento principale: dalla musica al teatro, dalla sceneggiatura alla fotografia fino al cinema”.


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