Sabato 25 marzo, alle 21, per AltreScene, la rassegna di teatro contemporaneo di Zo Centro Culture Contemporanee di Catania, va in scena “La canzone di Orlando. Martirio e vendetta dei cristiani a Roncisvalle”, un racconto scritto e interpretato da Giovanni Calcagno, prodotto da La Casa dei Santi di Paternò e dal Museo delle Marionette Antonio Pasqualino di Palermo. Quest’ultimo lo scorso anno ne ha pubblicato il testo. Lo spettacolo, saltato nel 2020 a causa della pandemia, arriva per la prima volta a Catania con tre anni di ritardo, ma con una maggiore completezza, quella del volume che celebra questo poema in tutta la sua contemporaneità.
La Chanson de Roland è un poemetto in versi che narra della storia del tradimento di Gano di Magonza a Carlo Magno, imperatore dei Franchi, del massacro della retroguardia del suo esercito capitanata dal conte Orlando a Roncisvalle, e della conseguente tremenda vendetta dei cristiani nei confronti dei Mori musulmani e dei traditori: «nato nell’Europa dell’XI secolo come un documento a disposizione di tutti – dice Giovanni Calcagno – per fomentare la gente alle Crociate… oggi può essere letto ed interpretato come un inno alla pace».
«Queste vicende, narrate e diffuse in Europa poco prima della prima crociata ordinata da Urbano II nel 1095 – aggiunge Calcagno – narrano della nascita del grande conflitto di civiltà che ancora caratterizza e ammorba la nostra attualità, sia se guardiamo al Mediterraneo che al Nord Europa».
Accanto a tutto questo, ne “La canzone di Orlando” risuona potente la voce di un guerriero che attraverso la sua tragica esperienza in battaglia, celebra il suo incontro con la morte, in cui splendono meravigliose e contraddittorie, la sua grandezza eroica e la sua sensibilità umana.
“La canzone di Orlando” è uno dei grandi cavalli di battaglia di Giovanni Calcagno, con il quale ha girato buona parte d’Italia e i borghi più nascosti e suggestivi della Sicilia. Grazie alla sua lunga esperienza di giullare cantastorie, Calcagno porta in scena “La canzone di Orlando” a “voce nuda”, ovvero senza scena e utilizzando le tecniche di narrazione tipiche di una certa tradizione siciliana, e arricchendo il testo con alcuni brani originali in anglo-normanno della prima edizione del testo.
Attore, autore e regista paternese, dopo gli anni della formazione artistica nella sua città natale con la compagnia di artisti di strada Batarnù, Giovanni Calcagno al cinema ha lavorato per numerosi registi, da Marco Bellocchio (Buongiorno notte, Il traditore), a Giulio Manfredonia (Si può fare, La nostra terra) con il quale si è aggiudicato il premio Ciak d’oro, da Mario Martone (Noi credevamo) a Luigi Lo Cascio (La città ideale), da Matteo Garrone (Il racconto dei racconti – The tale of the tales), da Michele Soavi (La Befana vien di notte), a Giovanni La Pàrola (Il mio corpo vi seppellirà) a Vincenzo Pirrotta (Spaccaossa). Il regista inglese Danny Boyle lo ha diretto nella serie televisiva internazionale “Trust”. In teatro è stato diretto da Mario Martone (Don Giovanni, Edipo a Colono, Serata a Colono, Morte di Danton), Vincenzo Pirrotta (Eumenidi, ‘U Ciclopu, Macbeth), Enrique Vargas (Abitare Palermo), Marco Bellocchio (I pugni in tasca), Luigi Lo Cascio (Otello, Tamerlano), Claudio Collovà (Horcynus Orca). A febbraio ha debuttato con Luigi Lo Cascio e Vincenzo Pirrotta in “Gilgamesh, L’epopea di colui che tutto vide”, tratto dal libro omonimo da lui scritto e pubblicato da Mesogea. Con A&B aveva pubblicato nel 2016 “Principuzzu Nicu. Versi in lingua siciliana con traduzione a fronte” ovvero la la traduzione in siciliano de “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry, e nel 2018 la raccolta di racconti armeni “Tre mele cadute dal cielo”.
Insieme con la regista Alessandra Pescetta promuove l’attività della Casa dei Santi, occupandosi di formazione e produzione nel campo teatrale e cinematografico. Fra le opere prodotte, il lungometraggio “La città senza notte”, il corto “L’ombra della sposa” in concorso a Venezia 2017 e gli spettacoli “U principuzzu Nicu – il piccolo principe in versi”, e “Mystic Luna Park” di Guido Ceronetti. Fra le sue numerose esperienze di coordinatore di laboratori di formazione teatrale, ha lavorato con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, con il conservatorio Bonporti di Riva del Garda e all’interno di istituti e scuole, utilizzando il teatro anche come forma terapeutica.
AltreScene 2022-2023 si chiude il 22 aprile con “Ecce Robot!” di e con Daniele Timpano, una produzione della Compagnia Frosini/Timpano di Roma.
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