Approda a Catania venerdì 28 e sabato 29 aprile,:After, After History, Afterlife il festival di architettura su scala regionale che propone un’esplorazione della Sicilia moderna con un Grand Tour del territorio siciliano degli ultimi 100 anni.
Promosso ed organizzato dalla Fondazione Studio Rizoma con il team di curatori Pietro Airoldi, Lisa Andreani, Jacopo Costanzo (WAR), Zeno Franchini (LOTS/Marginal), Francesca Gattello (LOTS/Marginal), Valeria Guerrisi (WAR) e Izabela Anna Moren (FSR)-After arriva a Catania dopo le tappe di Palermo, Trapani, Augusta e Gela, per esplorare attraverso passeggiate urbane, visite, talk ed incontri, tutti gratuiti, architetture, luoghi paesaggi della città con l’obiettivo di individuare una diversa lettura di temi profondamente radicati nella storia recente della Sicilia.
A Catania, la città caratterizzata da un peculiare rapporto territoriale, stretta tra l’Etna e il mare, il tour attraversa diversi quartieri e luoghi dove una fitta trame di attività tutte gratuite, sarà intessuta in risonanza con associazioni e presidi culturali vivi e attivi della città; dal San Berillo a Piazza Dante con il Monastero dei Benedettini, dalla periferia di Librino al Complesso Fieristico delle Ciminiere.
Un tour è dedicato a Giacomo Leone, l’architetto più prolifico nella Catania del secondo Novecento: una città in espansione, dove un significativo balzo in avanti del settore edile riuscì a controbilanciare il ridimensionamento dell’industria dello zolfo. Laureatosi a Venezia nel 1956, dove si ritrovò compartecipe della cosiddetta “generazione IUAV”, magistralmente orchestrata dal palermitano Giuseppe Samonà, a partire dal rientro a Catania Leone contribuisce a ricalibrare la fenomenologia architettonica della città in transizione.
Si chiude sabato 29 aprile alle 19.00 al Complesso Fieristico delle Ciminiere, dove a chiusura di una settimana di esplorazioni e interventi, :After invita gli architetti e i professionisti che operano oggi sull’isola ad una grande assemblea sul tema “pluralismo del futuro” per discutere insieme le possibilità e le difficoltà di praticare quotidianamente il territorio, per dare spazio a una pletora di voci che possano continuare a plasmare lo sviluppo architettonico della Sicilia di oggi.
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