Per promuovere e tutelare l’inclusione lavorativa delle donne e dei soggetti fragili, occorre una rete tra istituzioni, organi ispettivi, forze dell’ordine e forze sociali. Una vera alleanza sociale e culturale che punti a migliorare la condizione delle donne e dei più deboli, dentro e fuori dal mercato del lavoro, con politiche di welfare efficaci che valorizzino le diversità per creare valore e contribuire alla coesione sociale.
È la proposta lanciata dalla CISL di Catania e dal suo Coordinamento Politiche di Genere e Pari opportunità, in occasione della manifestazione “Il Coraggio delle pari opportunità, per la partecipazione di tutti e di ciascuno nel lavoro e nella società”, svoltasi presso il Teatro del Polo Culturale del Comune di Sant’Agata Li Battiati, alla presenza del sindaco Marco Rubino.
Un’occasione per mettere a confronto istituzioni locali e del mondo del lavoro, del sistema socio-sanitario e sociali sulle azioni necessarie per avviare percorsi di integrazione e tutela e di lotta alle discriminazioni lavorative e alla violenza di genere. È stato presentato anche il Calendario Cisl 2024, dedicato ai diritti nel lavoro delle donne e dei più fragili.
Il tema è stato affrontato con i contributi di Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl Catania; Francesco Corsaro, dirigente generale dell’Ispettorato territoriale del Lavoro; Antonio Leonardi e Valeria Vecchio, rispettivamente direttore del Dipartimento di Prevenzione e dirigente del Servizio di prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro dell’ASP di Catania; Ettore Foti, dirigente generale del Dipartimento Regionale Lavoro; Graziana Zuccaro, responsabile Coordinamento Donne Cisl Catania; Rosanna Laplaca, segretaria regionale Cisl Sicilia. A coordinare i lavori, Lucrezia Quadronchi, segretaria territoriale della Cisl etnea.
Intermezzi teatrali e flash mob per sottolineare i temi del dibattito sono stati curati dalla compagnia “Il Belvedere”, con la collaborazione delle donne del lavoro della Cisl, e i giovani con disabilità dell’associazione Futuro21 con il Rowing Catania.
Hanno portato l’esperienza sul campo delle istituzioni la vice questore Stefania Marino, responsabile dell’Ufficio Minori e Vittime vulnerabili della polizia anticrimine della Questura di Catania; Monica Luca, presidente del Comitato imprenditoria femminile di Confindustria Catania; Marina Consoli, assessora alle Pari opportunità del Comune di Pedara. Presenti anche rappresentanti della compagnia dei Carabinieri di Gravina e della Guardia di Finanza
Per la Cisl, come hanno sottolineato prima Attanasio, Quadronchi, e, infine, Laplaca, l’alleanza deve avere lo scopo di realizzare un “patto” tra le parti per combattere la negazione dei diritti delle lavoratrici o dei soggetti deboli che non hanno spesso voce e volto, la quale, in ultima analisi, è la negazione del diritto di ciascuno di realizzare se stesso.
“Una negazione – ha affermato il segretario della Cisl catanese – che rappresenta un reato, alla pari di quelli compiuti contro la persona. Ecco perché la rete deve integrare i servizi sociali, quelli socio sanitari, i centri per l’impiego, gli organi ispettivi per la salute e la sicurezza e la regolarità contrattuale”.
Per Quadronchi, “contrastare qualunque forma di discriminazione ed esclusione nel lavoro e nella società, come, ad esempio, le vulnerabilità che dobbiamo tutelare come le persone con disabilità, significa promuovere sviluppo, crescita e autodeterminazione di benessere sociale. Dobbiamo far leva su ogni strumento disponibile per creare in ogni comunità lavorativa e sociale condizioni di benessere, di welfare e di pari opportunità, poiché questo è un tema di diritti e giustizia sociale che non ammette divisioni”.
Secondo Laplaca “l’alleanza diventa fondamentale in una regione come la Sicilia, i cui territori occupano sempre gli ultimi posti delle classifiche per la qualità della vita e dove ancora non c’è una legge per l’autosufficienza”.
“È un percorso complesso – ha avvertito la segretaria regionale – ma siamo in una situazione d’emergenza, ed è necessario che la Regione faccia rete con sindacati imprese e altre istituzioni e realizzi prima possibile un Piano delle politiche attive che prevedano prioritariamente percorsi di inclusione lavorativa per le donne e i disabili”.
“Come Cisl – ha aggiunto Laplaca – stiamo intanto lavorando a un protocollo d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale, per curare transizione scuola-lavoro, specie per gli studenti con disabilità. E siamo impegnati, assieme a Confapi, con 6libera.org, l’osservatorio che permette ai lavoratori e alle aziende etiche di fare luce sul fenomeno della violenza sul luogo di lavoro”.
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