Sarebbero indagate sei persone, tra cui tre fra i vertici di E-Distribuzione a livello nazionale e provinciale, per la morte di Nicolò Caruso, l’operaio specializzato dell’azienda Sirti, di sessant’anni, di Militello (Catania), rimasto folgorato nella serata di giovedì 11 agosto mentre eseguiva un intervento di riparazione su una linea di media tensione a Caltagirone. Domani sarà effettuato l’esame autoptico. A riferirlo i legali dello Studio3A, a cui i familiari si sono rivolti. La procura di Caltagirone, con il pm Natalia Carrozzo, sta seguendo il caso del lavoratore che operava in una situazione di emergenza per ripristinare il servizio a centinaia di utenti rimasti senza energia elettrica. Un atto dovuto l’iscrizione nel registro degli indagati per dare loro modo di nominare eventuali consulenti tecnici di parte negli accertamenti non ripetibili disposti nell’ambito dell’inchiesta.
Il magistrato ha inoltre inviato l’informazione di garanzia ad altre tre persone (per un totale quindi di sei indagati), tutti e tre di Caltagirone, gli ultimi due in particolare residenti in contrada Magazzinazzo dove si trovava il traliccio da cui Caruso è rimasto fulminato. Per tutti l’ipotesi di reato formulata è omicidio colposo. Carrozzo ha disposto anche l’autopsia sulla salma della vittima e stamani è stato conferito l’incarico in procura al noto medico legale catanese Giuseppe Ragazzi il quale procederà domani, 18 agosto, alle 11, nella sala mortuaria del cimitero di Caltagirone, all’esame per accertare le cause del decesso e confermare che sia stato dovuto a folgorazione, esame al quale è stato ammesso ad assistere anche l’ingegnere Francesco Lo Faro, docente ed esperto in impianti elettrici a cui il Pm ha già affidato il compito di accertare dinamica, cause e responsabilità del tragico infortunio.
Caruso, dipendente da oltre quattro anni della Sirti Energia Spa, ma con alle spalle almeno trent’anni di esperienza maturata nel riparare e manutentare linee elettriche, dunque un operaio altamente specializzato e particolarmente esperto, giovedì sera, dopo il suo turno di lavoro, come al suo solito aveva risposto presente all’azienda che gli aveva chiesto, nell’ambito del servizio di reperibilità, di intervenire su un palo della corrente di media tensione che, a causa del maltempo, stava determinando un disservizio a una fascia di utenti calatini. Il tecnico ha osservato tutte le procedure, era regolarmente fornito di tutti i dispositivi di protezione individuale richiesti per le operazioni di manutenzione straordinaria indossando puntualmente gli indumenti professionali, le scarpe e i guanti prescritti.
Ad essergli fatale, però, è stata una circostanza (decisiva) che Caruso non poteva aver messo in conto, e cioè che sul traliccio passasse corrente: l’operaio ha ricevuto una potente scarica elettrica ed è deceduto sotto gli occhi sconvolti di un collega, che ha subito dato l’allarme richiamando sul posto pattuglie dei carabinieri e della polizia, vigili del fuoco e soprattutto soccorritori, i quali però non hanno potuto fare altro che constatare la morte dell’operaio, la cui salma è stata quindi ricomposta nell’obitorio di Caltagirone.
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