In tendenza

Incidenti sul lavoro: nel 2022 in Sicilia +65%. Catania seconda città per numero di denunce

La più alta incidenza di infortuni si riscontra nell’edilizia, nel turismo e nei servizi

“A Catania, ieri, è stata registrata un’altra vittima sul lavoro nel panorama italiano, il secondo in una settimana in Sicilia. Se poi aggiungiamo il dato dell’età, 37 anni, non si può certo rimanere indifferenti, nonostante la vita abbia un valore talmente intrinseco e manifesto che non si può certo graduarne il diritto alla tutela in base al dato cronologico”. A dirlo è la senatrice di Fratelli d’Italia, Tiziana Drago, componente della Commissione Lavoro.

“Ci si interroga spesso su cosa fare, ma la risposta immediata e su cui occorrerà intervenire riguarda sicuramente l’aumento del numero di ispettori sul lavoro. In Sicilia la situazione assume anche altri connotati, che sono certa non saranno trascurati: occorrerà riconoscere il ruolo di ‘ispettori sul lavoro’, evitando l’attuale equiparazione ad altri funzionari, facendo sì che i dirigenti siano reperiti tra chi possiede le competenze adatte ad assolvere tale mansione. Il tema è assolutamente delicato ed occorre gente preparata e accorta. Non senza profondo imbarazzo, quindi, porgo sentite condoglianze a parenti, colleghi e a quanti conoscevano Alessandro Viglianisi, sperando anche che la giustizia faccia il suo corso”, conclude la senatrice Drago.

Parte domani, lunedì 1 agosto, in tutte le province siciliane, la campagna della Cisl Sicilia “Presidiamo la sicurezza”. A Catania, teatro negli ultimi giorni di due morti sul lavoro, la Cisl etnea manifesterà, dalle 10 alle 12, in via Etnea davanti alla sede della Prefettura.

Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl catanese, e la segretaria regionale Rosanna La Placa guideranno una delegazione di lavoratrici e lavoratori che consegneranno una lettera alla Prefettura con le proposte della Cisl.

Gli infortuni sul lavoro hanno registrato nel 2022, da gennaio a maggio, un incremento del 65% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, sono infatti stati 15.604 contro i 9.449 del 2021. I morti sono stati 20, con l’esclusione dei decessi per Covid, nello stesso arco temporale contro i 22 dell’anno precedente ( Fonte Inail, dato non consolidato). A tenere accesi i riflettori sul tema Cgil e Uil Sicilia che hanno organizzato per mercoledì 27 luglio un sit- in di protesta davanti all’assessorato regionale al lavoro.

La più alta incidenza di infortuni si riscontra nell’edilizia, nel turismo e nei servizi: 11.361 casi contro i 6.320 del 2021. Le città che hanno registrato più denunce sono Palermo (2.319) e Catania ( 2.257).

“È chiaro che è una situazione insostenibile – scrivono in una nota i segretari generali di Cgil e Uil Alfio Mannino e Lusisella Lionti con i componenti di segreteria Francesco Lucchesi e Giuseppe Raimondi – di fronte alla quale il fatto che l’isola abbia solo 63 ispettori del lavoro fa rabbia. Se ci riferiamo ai parametri adottati su scala nazionale – aggiungono – quello di uno per 100 mila abitanti, in Sicilia dovrebbero esserci 500 ispettori del lavoro”.

I sindacati sollecitano anche il pieno funzionamento del tavolo sulla sicurezza sul lavoro. “Non servono riunione episodiche per rimarcare lo sdegno e ciò che ci si dice sempre – concludono i sindacalisti – ma un reale monitoraggio e azioni conseguenti”. E suggeriscono un’intesa col ministero del lavoro per la dislocazione in Sicilia dei vincitori e idonei del concorso nazionale, che vede la Sicilia esclusa perché non ha recepito la legge istitutiva dell’Ispettorato nazionale del lavoro.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni