Saranno celebrati domani, alle 17, nella chiesa di Santa Maria della Stella di Militello in Val di Catania, i funerali di Nicolò Caruso, l’operaio specializzato dell’azienda Sirti Energia, di sessant’anni, del posto, rimasto folgorato nella serata di giovedì 11 agosto mentre eseguiva un intervento di riparazione su una linea di media tensione a Caltagirone, sempre nel Catanese: una cerimonia che si annuncia partecipatissima, la tragedia ha scosso tutta la comunità, e saranno in tantissimi a voler dare l’ultimo saluto all’ennesima vittima sul lavoro e stringersi attorno ai suoi cari affranti, la moglie, i due figli, i tre fratelli e la sorella, i quali per ottenere verità e giustizia si sono affidati a Studio3A. Né mancheranno i rappresentanti dei sindacati di categoria che, subito dopo l’infortunio, avevano assunto una presa di posizione forte e unitaria parlando di “morte assurda che poteva e doveva essere evitata”.
Caruso, dipendente da oltre quattro anni della Sirti Energia Spa, ma con alle spalle almeno trent’anni di esperienza maturata nel riparare e manutentare linee elettriche, dunque un operaio altamente specializzato ed esperto, la sera dell’11 agosto, dopo il suo turno di lavoro, come al suo solito aveva risposto presente all’azienda che gli aveva chiesto, nell’ambito del servizio di reperibilità, di intervenire su un palo della corrente di media tensione che, a causa del maltempo, stava determinando un disservizio a una fascia di utenti calatini. Il tecnico ha osservato tutte le procedure ed era fornito dei dispositivi di protezione individuale richiesti per queste delicate operazioni di manutenzione straordinaria. Ad essergli fatale, però, è stata una circostanza (decisiva) che Caruso non poteva aver messo in conto, e cioè che sul traliccio passasse corrente: l’operaio non sarebbe mai e poi mai intervenuto sapendo che la linea era in esercizio, ad è ovviamente questa la principale risposta che dovrà fornire l’inchiesta dell’autorità giudiziaria, perché l’elettrodotto fosse alimentato. Il resto è noto: l’operaio ha ricevuto una potente scarica elettrica ed è deceduto sotto gli occhi sconvolti di un collega, che ha subito dato l’allarme richiamando sul posto pattuglie dei carabinieri e della polizia, vigili del fuoco e soprattutto soccorritori, i quali però non hanno potuto fare altro che constatare la morte dell’operaio, la cui salma è stata quindi ricomposta nell’obitorio di Caltagirone. La procura di Caltagirone ha aperto un procedimento penale iscrivendo nel registro degli indagati sei persone tra cui i vertici di E-Distribuzione a livello nazionale e provinciale.
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