“Avremmo voluto parlare di fondi per la ricostruzione della santità pubblica, avremmo voluto parlare di rimedi per i disservizi, i ritardi e le carenze che affliggono la sanità catanese, avremmo voluto parlare di sanità di prossimità e oculatezza nella gestione dei fondi del piano sanitario e invece ci ritroviamo, per l’ennesima volta, a parlare di sanità per fatti che dovrà essere la magistratura a chiarire, inerenti a presunti intrecci tra coloro che sono stati ai vertici della dirigenza sanitaria, universitaria e politica di questa provincia”. Lo dichiara Maria Grazia Leone, segretaria provinciale del Pd di Catania commentando l’inchiesta della Procura di Catania sui presunti casi di corruzione legati alla spesa dei fondi del PSN (Piano sanitario nazionale).
“Non vogliamo assuefarci al rischio dell’inquinamento della vita pubblica, al malcostume che purtroppo continua a produrre corruzione e clientelismo, soprattutto in un settore strategico come quello sanitario, che afferisce direttamente alla vita, ai bisogni e ai diritti essenziali dei catanesi. In una terra in cui la distanza dai presidi medici – continua Leone – può determinare la vita o la morte di un paziente è compito della politica dare il buon esempio, dai nostri comportamenti dipende la fiducia dei cittadini”.
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