“Il 16 e il 25 luglio scorsi sono stati “i giorni della vergogna””. Così Giuseppe Giuffrida, presidente dell’associazione civica Catania Risorge, definisce l’imbarazzante gestione delle criticità conseguenti all’incendio che ha causato gravi danni al terminal principale dell’aeroporto di Catania e gli incendi sviluppatisi il 25 luglio.
“Non è più tollerabile – tuona Giuffrida – che nel quinto aeroporto d’Italia per traffico passeggeri, (10.099.441 nel 2022, con un + 64,9% rispetto all’anno precedente) si possa verificare un incendio per cause ancora da accertare. E, in ogni caso, non è ammissibile l’ipotesi secondo la quale il rogo sarebbe divampato per la probabile carenza di prevenzione e di manutenzione dell’impianto antincendio”.
“Non è tollerabile – prosegue – che oltre al prolungato e ingiustificato ritardo nel ripristinare l’aerostazione, la cittadinanza, insieme ai turisti e ai passeggeri, siano stati tenuti in condizioni di disinformazione e abbiano subìto disagi e ingenti danni. Per non parlare della pessima immagine della città di Catania, che ha fatto il giro del mondo: una negativa cartolina che ha soffocato il turismo, in delicata ripresa dopo il fisiologico calo dovuto ai tempi post pandemia”.
Giuseppe Giuffrida a capo dell’associazione civica “Catania Risorge” non resta a guardare inerme il declino di Catania. E anzi, invita la cittadinanza a prendere coscienza su questi episodi critici.
“Non è accettabile che il sindaco Enrico Trantino abbia ammesso con imbarazzante candore la sua incapacità nell’ottenere informazioni, senza protestare in maniera vigorosa ed efficace come il suo ruolo gli avrebbe imposto di fare. Non è accettabile che il presidente della Regione, Renato Schifani, sia intervenuto minimizzando l’accaduto ed elogiando l’operato dell’amministratore delegato della SAC, Nico Torrisi!”.
“Non è più tollerabile – aggiunge Giuffrida – che in Sicilia, regione in cui annualmente e puntualmente si verificano incendi, per la maggior parte di natura dolosa, vi sia una carenza di organico dei Vigili del Fuoco e dei mezzi antincendio e, per tali ragioni, oltre che per insufficienza di attività di controllo, prevenzione e manutenzione, si verifichino danni ambientali, alle persone ed alle cose non giustificabili dall’eccezionalità delle condizioni climatiche, peraltro abbondantemente preannunciate”.
Sono le riflessioni sulla “mala gestio” dei fatti accaduti il 16 e il 25 luglio scorsi, che hanno spinto l’associazione Catania Risorge, rappresentato dal suo presidente Giuseppe Giuffrida, ad organizzare una pacifica marcia di protesta (mercoledì 6 settembre, con partenza alle ore 18.30 da Piazza Cavour).
Secondo Giuffrida “è giunto il momento di dire basta e di far capire che non siamo più disposti a tollerare l’approssimativa ed inefficiente gestione dei servizi pubblici”.
“Non si può più procrastinare. È trascorso troppo tempo per conoscere le reali cause dei fatti accaduti e individuare i responsabili. I cittadini devono pretendere la rimozione dai ruoli ricoperti di chi non ha saputo e non sa gestire le dinamiche pubbliche che hanno diretta e immediata conseguenza sulla vita della città. Vanno considerati il ristoro dei danni cagionati e devono essere attuate tutte quelle condizioni che in altri paesi rappresentano la normalità e che, invece, noi dobbiamo ancora agognare”.
“Invito i catanesi a intervenire numerosi – conclude il presidente Giuffrida – perché di fronte a siffatta “mala gestio”, non è più rinviabile – così come ha esortato nei giorni scorsi ha esortato l’ex comandante dei Carabinieri di Catania, Rino Coppola – la partecipazione attiva e civile di tutti i cittadini alle vicende che interessano quotidianamente la vita della nostra città”.
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