Condanna all’ergastolo per Alfio Maugeri e Antonio Zuccarello accusati di avere assassinato il 10 dicembre nel 2002 l’imprenditore Santo Giuffrida, morto apparentemente per infarto. È la sentenza della corte d’Assise di Catania (presidente Maria Pia Urso) nel processo scaturito dall’operazione “Circe” nata dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Luciano Cavallaro. È stato quest’ultimo a far riaprire le indagini accusando la moglie di Giuffrida, sua amante, Barbara Bregamo condannata in abbreviato prima a 16 anni e poi a 13, e indicando in Maugeri e Zuccarello i suoi complici.
La notte tra il 9 e il 10 dicembre del 2002 i tre, ha ricostruito l’accusa, con la collaborazione della donna, sarebbero entrati in casa di Giuffrida e dopo avergli iniettato una sostanza velenosa, lo avrebbero soffocato. La compagna avrebbe successivamente inscenato la morte naturale dell’imprenditore senza che sorgessero sospetti. Cavallaro è stato già condannato in abbreviato e ha ottenuto i benefici della collaborazione con la giustizia.
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