L’Unione dei Comuni dell’Area interna Etna, Nebrodi, Alcantara ha un presidente. Si tratta del senatore Pino Firrarello, sindaco di Bronte.
E’ stato eletto in occasione dell’assemblea dell’Unione costituita al momento dai Comuni di Bronte, Randazzo e Castiglione di Sicilia e riunita fra le imponenti mura del Castello Nelson, sede ufficiale dell’Area interna.
L’incontro è servito anche per eleggere le altre cariche dell’Unione, con la vicepresidenza affidata ai 3 commissari prefettizi di Randazzo, ovvero il viceprefetto Alfonsa Caliò, il viceprefetto aggiunto Cosimo Gambadauro ed il funzionario economico finanziario Isabella Giusto.
Presidente del Consiglio dell’Unione invece è stato eletto il consigliere comunale di Bronte, Vincenzo Sanfilippo, che sarà collaborato dal vice presidente Nunzio Castiglione, anch’esso consigliere comunale nella Città del pistacchio. Un passaggio importante per la vita dell’Area interna.
L’elezione dei vertici del nuovo Ente, infatti, consente adesso di agire con efficacia e consentire anche l’ingresso degli altri Comuni dell’Area interna che ricordiamo, oltre che da Bronte, Randazzo e Castiglione di Sicilia, è composta anche dai Comuni di Maletto e Maniace della provincia di Catania e dai Comuni di Malvagna, Moio Alcantara, Motta Camastra, Roccella Valdemone, San Teodoro, Cesarò, Francavilla di Sicilia e Santa Domenica Vittoria della provincia di Messina.
L’Unione dei Comuni, infatti, la forma giuridica scelta per consentire ai sindaci di raggiungere gli obbiettivi, essendo considerata più snella e veloce rispetto all’attuale “Convenzione fra Comuni”, che continuerà ad esistere fino a quando tutti Comuni dell’Area interna entreranno a far parte dell’Unione.
“I tentativi di aiutare le aree interne – ha affermato il neopresidente Firrarello – risalgono almeno a 15 anni fa. In questo lasso di tempo purtroppo non è successo nulla. Ed il timore che non accada nulla neanche questa volta esiste. Purtuttavia le aree interne vanno sostenute e valorizzate dagli enti sovracomunali, per frenare lo spopolamento. Noi sindaci, di conseguenza, abbiamo il dovere di fare il massimo con gli strumenti a nostra disposizione, per contribuire alla crescita economica ed occupazionale. Adesso attendiamo la Regione”.
Ottimista, invece, il presidente Sanfilippo: “Questa nuova strategia, capace di interessare i territori interni, può contribuire alla ripresa dello sviluppo economico e sociale, creando economia, posti di lavoro e riducendo i costi dell’abbandono del territorio. Noi ci crediamo – conclude – e siamo pronti a mettere in atto ogni strategia possibile per dotare anche le aree interne delle infrastrutture di cui siamo carenti da sempre e dei servizi essenziali, per ridurre il fenomeno dello spopolamento”.
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