Il PalaCatania non sarà intitolato a Lilyana Pizzo. Queste le parole dei i figli della professoressa Pizzo, Piero, Tiziana e Donatella, del nipote Giampiero Sicurella e di tutto il resto della famiglia: “non abbiamo più intenzione di continuare a chiedere al sindaco Trantino e alla sua amministrazione l’intitolazione del PalaCatania. Il lungo silenzio di chi di competenza, la mancata risposta (diretta e ufficiale) e alcune dichiarazioni del primo cittadino, rese in sede di Consiglio comunale, ci hanno portati alla consapevole e serena decisione di non voler più dare seguito all’istanza presentata lo scorso 25 ottobre. Anzi, andiamo oltre. Non ci interessa ricevere da questo sindaco e dalla sua amministrazione non solo, eventualmente cambiassero posizione, l’intitolazione del PalaCatania, ma neanche qualsiasi altra possibile proposta alternativa”.
Ringraziano l’ex sindaco di Catania, Salvo Pogliese, (senatore di Fratelli d’Italia) che lanciò per primo l’iniziativa e che fino all’ultimo li ha seguiti con grande dedizione, consapevole della legittimità e del valore di questo riconoscimento e ringraziano anche le diverse personalità politiche di altissimo rilievo nazionale che hanno caldeggiato in maniera significativa lo sviluppo positivo di questa vicenda oltre ai quasi 14.000 firmatari che li hanno sostenuti su Change.org, più i 3.000 iscritti al gruppo Facebook e le decine di autorevoli personaggi appartenenti al mondo dello sport (ma anche al di fuori di esso) che si sono apertamente schierati al loro fianco. I familiari ringraziano, ancora, i consiglieri del Comune di Catania, Serena Spoto (Mpa) ed Erio Buceti (Fratelli d’Italia) per essere intervenuti, nel corso di due differenti assemblee consiliari, a favore dell’intitolazione.
Ringraziano, soprattutto, la presidente di Assist (Associazione Nazionale Atlete), Luisa Garribba Rizzitelli e la sua referente per la Sicilia, Anna Lattuca; entrambe hanno alimentato e sostenuto il progetto, credendo fermamente in questa iniziativa che, “contro la nostra volontà – concludono – si è trasformata in una vera e propria “battaglia”. Battaglia che, alla fine, per l’enorme interesse suscitato e per le stupende risposte, in termini di stima e di affetto, ricevute da tutta Italia, riteniamo comunque di aver vinto”.
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