Una serata dedicata al melologo è la proposta che il festival di musica contemporanea InterSezioni, diretto da Giovanni Sollima ed organizzato dalla Camerata Polifonica Siciliana, riserva al pubblico del CUT-Centro Universitario Teatrale di Catania giovedì 8 giugno alle 20.30.
Protagonista del concerto fato di musica e parole sarà la Piccola Orchestra Altın (Ferdinando D’Urso al sassofono soprano, Giulia Gangi al pianoforte, Carlotta Cosentino e Miriana Bonaccorso ai violini, Mattia Sapia alla viola e Gabriele Vernaci al violoncello) che, accompagnata dalla voce recitante dell’attore Alessandro Idonea, proporrà due prime esecuzioni.
Il programma della serata si aprirà con Cento di questi sogni, melologo in sette quadri del compositore e strumentista Ferdinando D’Urso dedicato alla figura del pittore catanese Jean Calogero di cui si offre una rilettura dei temi principali: dell’iconografia, dei loro significati e della loro presenza costante sulle tele.
Lo spettacolo si apre suggerendo, attraverso le parole dello stesso Calogero – tratte da appunti, pubbliche dichiarazioni e interviste – un movimento di immersione che, nella penetrazione dell’onirico, si fa anche elevazione. La musica esplora il mondo interiore di Calogero, ma non ha la pretesa di descriverlo. I sette movimenti della composizione, scritta per sassofono, pianoforte, quartetto d’archi e voce narrante, sono uno sguardo innamorato sull’opera di un uomo complesso, quasi un tentativo di sdebitarsi per tanta bellezza.
La seconda parte del programma prevede l’esecuzione di Filuzza. Un Canto di Bottone, melologo per voce recitante, pianoforte e quartetto d’archi il cui testo tratto da un romanzo inedito di Maria Lina Ugolini è stato musicato dal compositore di scuola catanese Simone Zappalà.
Il romanzo narra la storia vera di Filuzza, una bambina abbandonata alla nascita in una cesta e cresciuta in un orfanotrofio dove imparò a cucire. Da questo romanzo la stessa autrice ha estratto sei frammenti poetici che Simone Zappalà ha musicato perché restituissero le suggestioni di questa storia. Filuzza, dopo un inizio di vita “rocambolesco” e non proprio fortunato, diventò Gigliola, artista del coro e poi sarta del Teatro Vincenzo Bellini di Catania. Filuzza, raggiunti i cento anni, parla ai gigli tornati a fiorire in una terrazza accesa d’azzurro.
Le sue orecchie ormai non sentono più, sono piene di mare, di ricordi custoditi tra bottoni, musica e sogni, come quello in cui tra le telline della plaja appaiono Pirandello e Martoglio, Giovanni Grasso, Virginia Balestrieri, Rocco Spadaro, Totò Majorana, Giacinta Pezzana, Rosina Anselmi e Angelo Musco. Filuzza è una storia di radici, di un destino avvinto alla vita e ramificato ad altre vite, a cui Catania fa da sfondo con i suoi cambiamenti lunghi un secolo.
Il programma del festival InterSezioni si conclude domenica 11 giugno alle 20.30 al Cut – Centro Universitario Teatrale di Catania (e non al Teatro Sangiorgi come precedentemente comunicato) con “La voce e i suoi canti”, monografica delle composizioni per organici vocali di Giovanni Ferrauto.
Il festival InterSezioni riserva a tutti gli studenti l’ingresso a prezzo ridotto e agli studenti dell’Università di Catania e del Conservatorio Vincenzo Bellini di Catania biglietti speciali da 2 euro (limitatamente a n. 30 posti per i concerti in programma al Cut – Centro Universitario Teatrale, previa prenotazione a cps@cpsmusic.com).
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