Il comando provinciale ha il suo punto di forza nella diffusione capillare sul territorio (dove è presente con 9 compagnie, 2 tenenze, 61 stazioni), assicurando nella città come nei centri minori, tutte le funzioni per garantire l’ordinata convivenza civile con l’essenziale contributo dei reparti speciali (Ros, Nas, Noe e Nil). Nell’ultimo anno sono state svolte oltre 52mila pattuglie e perlustrazioni nel corso delle quali sono state identificate 177.697 persone.
Anche nel 2021 l’Arma è stata attivamente impegnata nello svolgimento di numerosi e delicati servizi tesi al contenimento della diffusione del fenomeno epidemico da covid19 coerentemente con gli indirizzi strategici della Prefettura: dalle scorte ai primi vaccini lo scorso gennaio alle vigilanze in tutti i comuni della provincia (zone bianche, gialle, arancioni e rosse alternatesi nei mesi), sino ai servizi tesi al controllo del corretto uso delle mascherine e del possesso dei green pass (semplici e rinforzati) a seguito delle graduali e tanto auspicate riaperture. Numerose sono state, tuttavia, le sanzioni adottate nei confronti di singoli cittadini e di esercizi commerciali a testimonianza di una ancora non diffusa e matura comprensione della necessità di adottare comportamenti responsabili al fine di non vanificare gli sforzi sin qui effettuati e di non determinare nuovi provvedimenti radicali di chiusura da parte del Governo, con conseguente crisi economica fortissima.
Significative sono state le circa 60mila risposte alle chiamate pervenute alle centrali operative del comando provinciale e delle compagnie tramite il 112 Nue, cui sono seguiti circa 21mila interventi per reati, per privati dissidi e per soccorso. Al riguardo, l’Istituzione è stata sempre in prima linea, assieme alle altre, in concomitanza dei gravissimi episodi climatici che hanno flagellato la provincia etnea: dagli incendi dell’estate scorsa all’alluvione di ottobre, nel corso delle quali non sono mancati la vicinanza alle popolazioni colpite e, in talune circostanze, salvataggi di persone in difficoltà.
Con riferimento allo stesso periodo, apprezzabile è risultato l’impegno profuso nel contrasto delle manifestazioni criminali, inerenti anche allo spaccio di sostanze stupefacenti, ove particolarmente incisiva è stata l’azione condotta nell’intera provincia nel versante della lotta al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti con ben 809 arresti (142 dei quali per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti) eseguiti ed il sequestro di ingenti quantitativi di droga.
L’incessante attività di contrasto alla criminalità organizzata ha altresì permesso di colpire trasversalmente quasi la totalità dei “clan” tuttora attivi nell’area catanese con l’arresto di oltre 80 persone, sottraendo un numero consistente di armi tra pistole, fucili e armi bianche (356) e procedendo al sequestro di beni per un valore di oltre 2,5 milioni di euro. Di rilievo, tra le altre, l’operazione “Centauri”, che ha consentito di fare piena luce sui gravissimi fatti di sangue che si sono verificati nell’agosto 2020 in viale Grimaldi, e quelle denominate “Sotto Scacco” e “Picaneddu”, che hanno anche documentato l’infiltrazione mafiosa del tessuto economico attraverso imprenditori compiacenti e senza scrupolo, nonché l’attenzione di una compagine mafiosa per investimenti illeciti riguardanti una casa discografica dedita alla produzione, distribuzione e promozione di musica neomelodica. Nel corso dello stesso anno sono stati inoltre scoperti i presunti autori sia dell’omicidio di Santa Alleruzzo (consumato nelle campagne di Paternò tra la fine di maggio e i primi giorni del giugno 1995), sia del gravissimo caso di “lupara bianca”, avvenuto a Catania il 12 febbraio 2021, ai danni di Vincenzo Timonieri (unico omicidio di mafia che si è verificato nell’anno).
Nel quadro delle attività svolte, si segnala la continua vigilanza sull’indebita fruizione di denaro pubblico con il cosiddetto “Reddito di cittadinanza” che, purtroppo, ha spesso disatteso le reali intenzioni del legislatore di intervenire a favore della popolazione più bisognosa. Le numerose operazioni condotte in ambito provinciale dai reparti dell’Arma, anche in collaborazione con i Carabinieri del Nil di Catania, hanno consentito di acquisire elementi indiziari sul conto di 149 persone che, a vario titolo, con false attestazioni, hanno indebitamente goduto delle somme di denaro pubblico destinate loro per un ammontare complessivo di oltre un milione di euro. Di rilievo, in particolare, gli accertamenti che nell’aprile scorso hanno consentito, su delega della Procura Distrettuale etnea, l’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo delle carte di reddito di cittadinanza nei confronti di 76 persone (tra queste anche alcuni “uomini d’onore”), indebiti percettori per aver utilizzato dichiarazioni attestanti cose non vere (l’essere gravati da sentenze passate in giudicato per i reati di associazione di tipo mafioso) nonché omettendo informazioni dovute (l’avere all’interno del proprio nucleo familiare un congiunto gravato da sentenze di condanna definitive per associazione di tipo mafioso).
Nell’anno trascorso, le stazioni e tutte le componenti investigative e radiomobili del comando provinciale di Catania hanno denunciato in stato di libertà 6.700 persone e ne hanno tratte in arresto 2.700, ma soprattutto hanno perseguito 27.593 reati, che corrispondono al 76% delle denunce complessivamente presentate.
Significativo, inoltre, l’impegno dell’Arma etnea nel contrastare il triste fenomeno della violenza di genere, in special modo quella sulle donne, che nonostante una rinnovata fiducia delle vittime a rivolgersi alle Istituzioni ha fatto registrare nell’ultimo semestre 4 femminicidi (tre dei quali ad opera di ex conviventi/fidanzati e uno realizzato dal fratello). A livello provinciale i risultati ottenuti dai Carabinieri nello specifico settore hanno portato a oltre 92 arresti in flagranza e 300 misure cautelari eseguite su disposizione dell’autorità giudiziaria. Particolare rilievo, oltre alle stazioni Carabinieri dislocate in ogni piccola comunità della provincia, hanno assunto le due stanze dedicate alle vittime della violenza di genere, inaugurate il 25 novembre 2016 e da ultimo il 25 novembre scorso, con la collaborazione dell’Associazione Soroptimist International – Club di Catania – nelle stazioni Carabinieri di Catania Piazza Verga e di Mascali, luoghi in cui numerose donne hanno trovato il coraggio di dire basta alla violenza.
Da ultimo, è doveroso ricordare il sacrificio del vice brigadiere Sebastiano Giovanni Grasso, effettivo alla stazione Carabinieri di Aci Sant’Antonio, il quale, a testimonianza di un non comune attaccamento ai più alti valori etici e morali, anche a rischio della propria vita, nella serata del 6 settembre scorso, al termine della celebrazione della Prima Comunione di uno dei figli nella chiesa di Santa Maria degli Ammalati ad Acireale, è intervenuto, libero dal servizio, in aiuto dei colleghi intervenuti per sedare una rissa tra due famiglie, riportando nella circostanza gravissime lesioni permanenti a seguito dell’esplosione a distanza ravvicinata di un colpo d’arma da fuoco da parte di uno dei contendenti, immediatamente tratto in arresto.
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