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Gravina, in Consiglio comunale una mozione per il riutilizzo degli abiti usati

La mozione mira a creare una collaborazione tra il Comune, i cittadini e le associazioni di beneficenza che operano nel territorio gravinese

In occasione della seduta del Consiglio Comunale di Gravina di Catania tenutasi lunedì 30 ottobre scorso è stata presentata una mozione dal carattere fortemente sociale.

Tale atto, dal titolo “Riutilizzo degli abiti usati”, ha visto come primo firmatario il Vice Presidente del Consiglio Comunale Avv. Paolo Kory ed è stato approvato all’unanimità dei presenti.

La mozione mira a creare una collaborazione tra il Comune, i cittadini e le associazioni di beneficenza che operano nel territorio gravinese.
Saranno in particolare le associazioni riconosciute e che operano a carattere nazionale all’interno del Comune a selezionare gli indumenti usati che saranno donati dai cittadini gravinesi; le stesse realizzeranno un inventario, per rendere tutto più trasparente, di ciò che può essere donato o meno e provvederanno al conferimento della rimanenza, non adatta quindi al riutilizzo nei contenitori del tessile presenti all’interno dell’isola ecologica.

Ha affermato Kory: “Ringrazio tutti i colleghi per l’approvazione e la sottoscrizione della mozione e per la vicinanza ad una tematica che potrebbe apportare numerosi benefìci, soprattutto in tema ambientale e sociale. Al giorno d’oggi, infatti, emerge che uno dei settori che ha visto un incremento esponenziale degli sprechi è quello dell’abbigliamento; si stima che in Europa ogni cittadino consumi ogni anno quasi 26 kg di prodotti tessili e ne smaltisca circa 11 kg, l’87% dei quali finisce in discarica: a condurre questa triste classifica è proprio l’Italia, dove si producono ogni anno circa 663 mila tonnellate di rifiuti tessili che quindi finiscono nelle discariche con i notevoli aumenti dei costi di conferimento e smaltimento.

La mozione si pone come obiettivo quello di favorire la collaborazione tra tutti gli stakeholders presenti sul territorio di Gravina e di adempiere a quelli che sono i dettami del Decreto Legislativo 116/2020 con cui l’Italia, tra i primi Paesi in Europa,  ha voluto attuare uno dei decreti del Pacchetto di direttive sull’economia circolare adottato dall’UE nel 2018 (2018/851) che prevede al suo interno degli obiettivi vincolanti riguardo al riciclo dei rifiuti e alla riduzione del numero delle discariche entro il 2025; tra questi obiettivi vi è quello che impone ai Comuni di adoperarsi per il riciclo dei materiali tessili attraverso appositi contenitori”.

Aspetto importante e che occorre sottolineare – prosegue il Vice Presidente Kory – è rappresentato dal fatto che all’interno del cassonetto del tessile non vanno conferiti indifferentemente tutti i capi usati ma solamente i materiali tessili da buttare; sono quindi da escludersi i capi che possano ancora essere utilizzati e indossati: questi, infatti, non sono rifiuti e sarebbe controproducente gettarli all’interno dello stesso cassonetto. Esso dovrà, quindi, contenere scampoli, calze rotte, abiti ormai logori, vecchi asciugamani, biancheria intima scartata.
Pertanto nell’apposito contenitore del tessile situato all’interno dell’isola ecologica, secondo quelli che sono i dettami europei, si potrà legittimamente conferire tutto ciò che è composto da tessuto e che non si può in altro modo riciclare o reindossare.

Gravina di Catania ancora una volta si pone come Comune capofila riguardo a tematiche di tal spessore e tra i primi a rendere effettivo il dettato europeo.
Adesso – conclude Kory – toccherà alla Commissione competente realizzare l’apposito regolamento e auspico altresì che altri Comuni possano seguire il nostro esempio e realizzare dei circoli virtuosi che possano contribuire all’abbattimento di questi sprechi”.


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