Nei giorni di mercoledì 1, solennità di Tutti i Santi, e giovedì 2 novembre, commemorazione di tutti i fedeli defunti, il vescovo Antonino Raspanti, come da tradizione, si recherà al cimitero della città di Acireale per pregare in suffragio dei morti e indicare il Vangelo come via alla santità che comincia qui in questo mondo e si compie nell’eternità.
La solennità di Tutti i Santi e la commemorazione dei defunti nel calendario della chiesa sono associati perché il mistero è unico. C’è una tradizione antica che invitava alla venerazione le reliquie dei Santi che per l’occasione venivano esposte nelle chiese. E’ la celebrazione dell’eucaristia, più delle reliquie dei Santi, però che permette alla chiesa pellegrina nel mondo di fare comunione con tutti i Santi che lodano Dio nel cielo. E’ lo stesso Dio glorioso che incontra i santi nella visione e noi nel segno del pane e del vino, quindi nei sacramenti e nella parola.
“Nella Pasqua di Cristo – dichiara il vescovo Raspanti – trovano senso e compimento la vita e la morte. La fede in Cristo, crocifisso e risorto, è l’unica certezza dinanzi alla morte. Purtroppo in questa terra ancora si sperimenta il peccato dell’uomo anche con la guerra che è portatrice di morte. Invochiamo la pace, segno dell’amore di Dio che dona la santità della vita”.
Continua: “In questi giorni ricordiamo anche i nostri defunti. Li custodiamo nei nostri cuori e siamo in comunione con loro nel sacrificio eucaristico perché uniti al Signore. Sin dal giorno del nostro battesimo noi siamo stati inseriti in Cristo. Nel sacro fonte battesimale, tomba e utero, siamo morti nel peccato e rinati a vita nuova. Noi siamo pellegrini nel mondo e in unità con i beati del cielo desideriamo giungere alla vita eterna cioè partecipare della natura del Padre, del Figlio e dello Spirito”.
Don Andrea Cutuli, cappellano del cimitero di Acireale, che con impegno e dedizione svolge da anni il suo ruolo, si pone a servizio di quanti sono nella prova e nel dolore per la perdita di una persona cara: “Donare conforto umano e consolazione cristiana è parte integrante e costitutiva del ministero svolto da noi presbiteri”.
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