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Festival Mediterrartè, al Castello Ursino di Catania va in scena Edipo a Colono

Lo spettacolo, diretto da Giuseppe Argirò, vede protagonista il grande attore Giuseppe Pambieri

La complessità imperfetta e meravigliosa dell’essere umano e il diritto all’accoglienza dello straniero sono al centro di Edipo a Colono di Sofocle che va in scena mercoledì 30 e giovedì 31 agosto, alle ore 21 al Castello Ursino di Catania nell’ambito di Mediterrartè – Classico Contemporaneo, festival internazionale delle realtà artistiche del Mediterraneo ideato e organizzato da Artelè.

Lo spettacolo, diretto da Giuseppe Argirò, vede protagonista il grande attore Giuseppe Pambieri, artista in grado di mettere al servizio del personaggio la grande tradizione da cui proviene per indagare le infinite profondità dell’archetipo teatrale che più ha attraversato la cultura dell’uomo. Al suo fianco, la figlia Micol – nel ruolo di Antigone a testimoniare la perfetta coincidenza tra realtà e rappresentazione – e Gianluigi Fogacci nei panni di Creonte.

Completano il cast Luigi Mezzanotte, Roberto Baldassarri, Elisabetta Arosio, Melania Fiore, Vinicio Argirò.

Lo spettacolo, l’ultima opera di Sofocle, rappresentata dopo la sua morte, permetterà allo spettatore di ripercorrere a ritroso la vita del figlio di Laio mettendo in scena gli eventi che hanno segnato la vicenda umana di Edipo e il conflitto per il potere tra i due figli Eteocle e Polinice.

Il mito offre una grande lezione di attualità perché l’opera “non solo racconta la complessità imperfetta e meravigliosa dell’essere umano ma ribadisce il diritto all’accoglienza dello straniero e il rispetto delle sacre leggi dell’ospitalità, ricordandoci che il mondo è di chi lo abita e che la salvezza del genere umano non sta nell’esclusione ma nella catena sociale che produce solidarietà e annichilisce ogni egoismo, privilegiando il bene della collettività”.


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