Un disegno di legge per la reintroduzione dell’elezione diretta dei presidenti e dei consiglieri dei Liberi consorzi e delle Città metropolitane in Sicilia è stato incardinato in commissione Affari istituzionali all’Ars. Il ddl porta la firma di alcuni deputati del centrodestra, tra cui il presidente della commissione Ignazio Abbate.
La proposta di legge conta sei articoli e disciplina la composizione degli organi di vertice degli enti, reintroducendo l’elezione diretta che era stata mandata in soffitta dalla riforma voluta dall’allora governatore Rosario Crocetta. Quella legge regionale aveva cancellato le Province dando vita a tre Città metropolitane (Palermo, Catania e Messina) e a sei Liberi consorzi di Comuni (Trapani, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa e Siracusa), introducendo il voto di secondo livello con il coinvolgimento esclusivo dei sindaci e dei consiglieri comunali.
Da allora, gli enti sono stati guidati soltanto da commissari e adesso quello scenario, che dovrebbe essere attuato per la prima volta il 15 dicembre di quest’anno in virtù del decreto che fissa la data delle elezioni di secondo livello, viene messo in discussione dal nuovo ddl.
Il provvedimento ha suscitato critiche da parte del Movimento 5 Stelle. I deputati Martina Ardizzone e Angelo Cambiano, membri della Commissione, che ricordano come “senza l’abrogazione della legge Delrio, le elezioni di primo livello restano incostituzionali. Questa riforma serve solo a preservare poltrone, mentre i bisogni reali dei cittadini vengono trascurati”.
Anche Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera, critica la proposta, richiamando il rispetto delle procedure costituzionali: “in Sicilia si sta procedendo senza passare dal Parlamento nazionale, un percorso profondamente illegittimo che rischia di portare al caos istituzionale”.
A queste affermazioni risponde Nino Germanà, senatore della Lega: “le accuse di Faraone sono mendaci. L’Ars sta lavorando a un disegno di legge per l’elezione diretta delle Province, senza modificare lo statuto siciliano. Faraone farebbe meglio a studiare prima di fare dichiarazioni infondate”.
Il centrodestra per due volte si è seduto attorno a un tavolo per trovare la quadra su candidature unitarie di coalizione, ma non è riuscito ancora ad avere una posizione univoca. E poi, pur passando dalla commissione, il Ddl dovrebbe passare lo scoglio del voto all’Ars che dovrà da un lato cancellare le elezioni di secondo livello già convocate per il 15 dicembre e dall’altro reintroduce l’elezione diretta. Il progetto prevede di fissare la data per le Provinciali fra aprile e giugno.
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