«La Cisl di Catania augura buon lavoro alla neo presidente di Confindustria etnea, Maria Cristina Busi, e le offre da oggi la disponibilità al confronto nell’interesse della rispettiva rappresentanza, di lavoratori e aziende. Ciò che serve subito è un grande patto sociale tra imprese, sindacati, enti locali ed enti preposti per la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro».
È l’auspicio di Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, in occasione della prima assemblea pubblica che ha ratificato l’elezione della neo presidente dell’associazione degli industriali catanesi.
«Abbiamo apprezzato la relazione della neo presidente Busi che è stata diretta, efficace e innovativa» afferma Attanasio. «Condividiamo pienamente i principi espressi – aggiunge – volti a favorire l’inserimento lavorativo dei giovani e il richiamo positivo affinché si creino condizioni ottimali per le donne e per le famiglie. Quindi, con favore accogliamo la valorizzazione del ruolo centrale della persona, delle lavoratrici e dei lavoratori nel mondo delle imprese, che si conferma un settore fondamentale per la crescita del territorio catanese, per uno sviluppo equo e per l’inclusione sociale».
«Il suo richiamo ai principi di legalità è anche il nostro – sottolinea il segretario della Cisl catanese – in special modo, per garantire rispetto delle regole, dei contratti e della sicurezza suoi luoghi di lavoro, serve una grande sinergia per fermare la scia di sangue: si lavora per vivere, non per morire».
Secondo Attanasio «è necessario rafforzare le relazioni sindacali, la contrattazione aziendale, generare un welfare-mix tra aziende e pubblico». «Abbiamo bisogno di maggiore dialogo tra il sindacato e il sistema delle imprese – ribadisce il numero uno della Cisl etnea – per garantire una maggiore partecipazione delle persone nei processi produttivi, così come prevede proprio la proposta di legge della Cisl, attualmente in discussione in Parlamento, che serve per aumentare le produttività e i salari, la sicurezza negli ambienti lavorativi, la crescita socio economica anche nella provincia di Catania».
«Infine, non possiamo che ribadire la necessità di poter contare su una zona industriale adeguatamente qualificata, che offra ospitalità e sicurezza tanto alle imprese che ai lavoratori. Su tali argomenti, contiamo di poter operare con un fronte comune, ciascuno nel rispetto del proprio ruolo, affinché nei tavoli istituzionali sia data giusta attenzione ai temi del lavoro, dell’occupazione e dello sviluppo».
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