Nella giornata odierna, 10 febbraio 2023, la Procura Distrettuale della Repubblica del Tribunale di Catania ha delegato ai Carabinieri del comando provinciale di Catania, l’esecuzione di nove misure di custodia, di cui cinque in carcere e quattro di arresti domiciliari, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale, nei confronti di:
- Salvatore Natale Mirabella nato a Catania il 25 dicembre 1990;
- Salvatore Assennato nato a Catania il 15 agosto 1992;
- Alessandro Nicosia nato a Catania il 14 luglio 1979;
- Alberto Longo nato a Catania il 2 dicembre 1969;
- Vito Russo nato a Catania il 21 febbraio 1983;
- Antonio Carmelo La Rosa nato a Catania il 16 luglio 1983;
- Alfio Vittorio Murabito nato a Catania il 23 dicembre 1992;
- Emilio Rosa Murabito nato ad Aci Bonaccorsi il 30 agosto 1964;
- Davide Todaro nato a Catania il 14 febbraio 1995;
in quanto gravemente indiziati a vario titolo, allo stato degli atti e in relazione alla fase processuale che non consente l’intervento delle difese, di rapina, porto e detenzione di armi clandestine e comuni da sparo nonché di armi bianche e, ancora, di fabbricazione e cessione di armi clandestine, di sequestro di persona e di falso.
Il provvedimento restrittivo del massimo rigore è stato emesso all’esito di indagini coordinate dalla Procura etnea e svolte dalla stazione Carabinieri di San Giovanni La Punta, da gennaio a maggio 2022, che hanno consentito di evidenziare elementi indizianti, univoci e convergenti, circa la diretta partecipazione ai fatti delittuosi, di un gruppo di persone di cui sarebbe a capo Salvatore Natale Mirabella.
Nel corso della fase investigativa, si è arrivati ad acquisire elementi indiziari in ordine alla sussistenza di un’organizzazione criminale finalizzata al rilascio del green pass in favore di richiedenti no-vax, nonché di una fiorente attività di fabbricazione e compravendita di armi clandestine.
L’indagine, sviluppata mediante attività di intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre che attraverso videoriprese e pedinamenti, ha tratto origine dalla rapina, consumata il 17 gennaio 2022, ai danni del centro scommesse Domus-Bet di San Giovanni La Punta, dove 3 degli indagati, sotto la minaccia di un’arma bianca, si sarebbero impossessati della somma di denaro di € 5.000,00 nonché di un numero imprecisato di “gratta e vinci”. Gli stessi, a fine di portare a termine la rapina, non avrebbero esitato nella circostanza a minacciare e trascinare all’interno del centro scommesse un passante, per evitare che questi avvisasse le forze di polizia.
Grazie alla capillare attività di intercettazione ed ai conseguenti riscontri è emerso un quadro adeguatamente suffragato sotto il profilo indiziario, di Mirabello in ordine ad altre due rapine aggravate, una commessa nel febbraio 2018 all’interno del supermercato Lidl di San Giovanni La Punta e una commessa nel gennaio 2011 ai danni di una tabaccheria sempre di San Giovanni La Punta.
Durante l’attività è emerso, inoltre, che Mirabella avrebbe gestito in prima persona un articolato sistema finalizzato a procacciare dietro compenso, validi green pass a favore di persone no-vax (tutti denunciati a piede libero), che miravano ad acquisire la certificazione senza sottoporsi al previsto vaccino anti Covid-19. Per ottenere la certificazione gli interessati pagavano circa 300 euro. Gli indagati, anche attraverso la falsificazione dei documenti di identità, avrebbero indotto in errore gli operatori sanitari, che facevano sottoporre al vaccino, in luogo dei reali richiedenti green pass, delle cavie, in particolare tossicodipendenti, che si offrivano in cambio di sostanza stupefacente o pochi euro. I sodali, ognuno con compiti ben delineati, si sarebbero occupati di reperire sia i clienti sia le cavie, mentre Mirabella avrebbe accompagnato questi ultimi nei vari hub vaccinali dislocati sul territorio etneo.
Sempre grazie alla puntuale attività d’indagine svolta dall’Arma dei Carabinieri, è emerso come uno degli indagati, un vero e proprio armaiolo, modificando le canne, i caricatori e i meccanismi di sparo di pistole scacciacani cal. 9×21, riuscisse a realizzare armi perfettamente funzionanti, che venivano poi vendute alla criminalità locale per 1.000 € circa ciascuna.
L’operazione ha quindi stroncato il traffico di armi, risultato tuttora attivo, poiché durante gli arresti, sono state ritrovate, nelle abitazioni di 3 indagati, 2 pistole già modificate, offensive e letali, 2 armi in fase di lavorazione, 8 canne e 87 proiettili.
Altre 2 pistole clandestine modificate erano già state trovate a uno degli indagati durante l’attività investigativa, che in quel caso è stato tratto in arresto in flagranza. Le armi complessivamente sequestrate dai militari nel corso dell’indagine salgono quindi a 6.
Il traffico di armi ha portato all’arresto in flagranza di reato di Mirabella a opera dei militari di San Giovanni La Punta, il 17 aprile 2022 perché trovato in possesso di due pistole clandestine.
Il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto la custodia in carcere per cinque indagati e gli arresti domiciliari per altri quattro; nello stesso contesto sono stati deferite in stato di libertà altre otto persone.
Espletate le formalità di rito, i destinatari di ordinanza custodiale in carcere sono stati trasferiti nel carcere di Piazza Lanza a disposizione dell’autorità giudiziaria incaricata.
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