Il caos dopo l’incendio scoppiato domenica sera all’aeroporto di Catania finisce in Parlamento, non solo con una richiesta di informativa in aula, ma anche con una interrogazione del Pd al ministro dei Trasporti e delle infrastrutture, Matteo Salvini. L’atto ispettivo è stato depositato da Anthony Barbagallo, segretario regionale del Pd Sicilia e capogruppo Dem in commissione Trasposti della Camera. Dopo un fatto “così eclatante”, con voli sospesi, passeggeri abbandonati a loro stessi, “con Ita che inspiegabilmente non ha riprogrammato voli in partenza dalla Sicilia e non sceglie di avvalersi dello scalo di Comiso”, al ministro dei Trasporti Matteo Salvini “chiediamo di fornire ogni chiarimento – afferma Barbagallo – sul caos organizzativo e gestionale dell’aeroporto di Catania, dato che l’impianto anti incendio e quello anti fumo non si sarebbe attivati. E vogliamo chiarimenti anche sui comportamenti delle compagnie aeree”.
Inoltre il Pd insisterà per avere un’informativa quanto più dettagliata possibile in modo che il ministro Salvini verifichi se “il soggetto responsabile della sicurezza antincendio – si legge nell’atto parlamentare – abbia eseguito le esercitazioni antincendio obbligatorie almeno 1 volta l’anno ed in quali date; quale sia il piano di formazione del personale attuato per la gestione dei casi identificati come rischiosi dal manuale antincendio di Sac; le motivazioni che hanno causato l’incidente e le responsabilità che hanno determinato la non attivazione delle apparecchiature antincendio”.
Per il parlamentare “bisogna verificare la responsabilità dei controlli in carico alla Sac, la società che gestisce l’aeroporto etneo“, guidata da Nico Torrisi. “Come mai gli impianti anti incendio e anti fumo non si siano attivati – conclude Barbagallo – e perché tutto il caos e i disagi provocati da questo fatto, per fortuna senza vittime, con un aeroporto chiuso nel periodo di picco stagionale senza alcun assistenza e soluzioni per alleviare i disagi di tantissimi passeggeri, lavoratori e turisti”.
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