Promuovere la donazione di sangue è tra gli obiettivi prioritari dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico “Rodolico – San Marco” che ieri, tra le tante iniziative volte a sensibilizzate il pubblico a compiere un gesto semplice ma fondamentale per la vita di molti pazienti, ha promosso un seminario formativo rivolto ai propri dipendenti. Il titolo “Dona vita, dona sangue: dalla comunicazione al cambiamento culturale per un gesto semplice tra solidarietà e salute”.
“Il Centro Nazionale Sangue, nei suoi dati pubblicati l’altro ieri, colloca la Sicilia al secondo posto tra le regioni italiane con un maggiore incremento di donazioni di sangue” ha detto, intervenendo all’inizio dell’evento, il direttore del Centro Regionale Sangue della Regione Sicilia, Giacomo Scalzo.
“Se questo è già un buon risultato –ha proseguito- tutto ciò ci impone una crescente attenzione e un maggior coordinamento nell’attività di raccolta di sangue. Dobbiamo ringraziare Sua Eccellenza il Prefetto di Catania, Carmela Librizzi, la quale in piena emergenza l’estate scorsa ha indetto due riunioni per cercare di coinvolgere i sindaci, autorità sanitarie del territorio. Dagli altri dati disponibili –ha concluso il direttore- si evince che la provincia di Ragusa è la prima tra le province d’Europa per la raccolta di sangue. Tra le fasce d’età, i donatori sono compresi tra i 46 e i 55 anni”.
Il dirigente dell’assessorato ha quindi elogiato l’ottimo lavoro svolto dai direttori generali delle aziende sanitarie circa l’abbattimento delle liste d’attesa. E ha altresì elogiato l’ottimo lavoro delle associazioni di volontariato, in particolare l’Avis e il San Marco per il Policlinico”.
“Più che un seminario formativo, si tratta di un incontro” ha sottolineato il direttore generale Gaetano Sirna, “compiere questo gesto semplice della donazione fa bene a se stessi per via degli screening gratuitamente eseguiti, ed è un gesto di generosità nei confronti dei tanti pazienti che hanno bisogno del sangue altrui per proseguire le proprie vite”.
“Nel catanese la situazione è grave – ha quindi aggiunto il direttore- nella nostra azienda i consumi di sangue sono molto elevati. Noi trattiamo il sangue come un bene prezioso, prendiamo ogni misura possibile per non sprecarne una goccia ma innanzitutto dobbiamo averne la disponibilità. Dovremmo sensibilizzare a donare soprattutto i ragazzi e questo incontro può essere utile anche a questo scopo. Io sono ottimista, ho visto che c’è un’attenzione particolare da parte del Governo regionale. In assessorato il dottor Scalzo se ne sta occupando con una passione e un ottimismo che lascia ben sperare”.
“Quest’anno –ha dichiarato il direttore sanitario dell’AOUP Antonio Lazzara– stiamo facendo un lavoro certosino insieme alla Prefettura, alla Regione, ai sindaci, ai tantissimi volontari delle associazioni per cercare di far fronte a questa emergenza. La nostra disponibilità è totale, la formazione è in corso da parte della Regione anche nei licei, dove gli studenti stanno dando la propria adesione in gran numero e ciò è confortante”.
Ad intervenire durante il seminario, moderato dai giornalisti Michela Petrina e Massimo Cappellano, addetti stampa rispettivamente dell’AUOP “Rodolico – San Marco” e dell’Asp di Catania, sono stati Sebastiano Costanzo direttore dell’UOC Medicina Trasfusionale, Rosamaria Rosso responsabile del Servizio Talassemia, Francesco Di Raimondo direttore dell’UOC Ematologia e Trapianto di Midollo Osseo, Giuseppe Carpinteri, direttore del Dipartimento delle Emergenze-Urgenze, Paola Noto direttore dell’UOSD MCAU del San Marco, Roberto Lisi responsabile dell’UOSD Talassemie ed Emoglobine dell’Arnas Garibaldi, Rita Vasta dell’Avis di Acireale e Rosario Battiato dell’Associazione San Marco.
L’organizzazione dell’evento è stata curata dall’UOS Educazione alla Salute ed in particolare dalla responsabile Giuseppina Grasso e da Carmela Calaciura con la collaborazione dell’UOS Formazione e Aggiornamento diretta da Angelo Gambera.
L’appello alla donazione, quale obiettivo prioritario dell’AOUP, è stato accolto con entusiasmo dai dipendenti aziendali che a loro volta si faranno portavoce nei confronti delle loro famiglie e dei colleghi affinché si possa, tutti insieme, raggiungere il risultato sperato, vale a dire le quantità di sangue necessario a coprire il fabbisogno e raggiungere una definitiva autonomia nell’approvvigionamento.
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