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Diagnosi errata a paziente poi deceduta, Policlinico di Catania condannato al risarcimento

La donna non era affetta da una patologia tumorale, cosi come diagnosticato dal personale sanitario del Policlinico di Catania, bensì da una malattia rara: la sclerosi sistemica

È l’associazione dei consumatori Centro per i Diritti del Cittadino – CODICI SICILIA a dare notizia della recente vittoria ottenuta in sede giudiziaria dagli avvocati Manfredi Zammataro del Foro di Catania e Nino Cammarata del Foro di Enna che hanno assistito i familiari di una donna deceduta a causa di una malattia rara e alla quale invece era stata diagnosticata una patologia rivelatasi poi errata. Il tribunale ha accolto le richieste formulate dai legali in relazione al diritto al risarcimento del “danno da perdita di chance” subito dalla paziente deceduta che avrebbe potuto avere la possibilità di ottenere un risultato di cura migliore se la diagnosi non fosse stata ai tempi errata.

La donna si era recata al Policlinico di Catania, nel 2010, a seguito di alcuni problemi di salute che resero necessari una biopsia. Dall’esito degli esami, i sanitari del Policlinico di Catania le avevano diagnosticato una forma tumorale polmonare. Per tale ragione, la signora iniziò il canonico e drammatico percorso di cure chemioterapiche previsto per le patologie tumorali. In seguito al peggioramento delle sue condizioni di salute i familiari hanno deciso di spostare la loro congiunta in una altra struttura sanitaria dove, in seguito a diversi esami clinici e ad approfondimenti diagnostici, è emerso che la paziente era stata vittima di una errata diagnosi.

Infatti la donna non era affetta da una patologia tumorale, cosi come diagnosticato dal personale sanitario del Policlinico di Catania, bensì da una malattia rara: la sclerosi sistemica. Nonostante le cure, però le condizioni della donna sono poi peggiorate sino al decesso suscitando giuste reazioni e rivendicazioni da parte della famiglia.

L’errore diagnostico posto in essere da parte del personale sanitario della struttura ospedaliera del Policlinico di Catania ha determinato la mancata e tempestiva diagnosi della grave patologia di cui la paziente era realmente affetta, riconoscimento che invece avveniva solo diversi anni dopo da parte di altra struttura ospedaliera. L’erronea diagnosi non ha permesso alla vittima di poter godere di un trattamento farmacologico tempestivo e mirato, che avrebbe quanto meno mitigato gli effetti invalidanti della malattia e delle sue complicanze, consentendole la possibilità di godere di una più lunga e migliore qualità di vita. “Per tale ragione – afferma l’avvocato Manfredi Zammataro, segretario regionale del CODICI – il Tribunale di Catania ha accolto la nostra tesi, condannando  l’azienda Policlinico di Catania  a risarcire 65.000 euro ai familiari della donna oltre al pagamento delle spese processuali. Anche in questo caso – conclude Zammataro – la nostra Associazione è stata, con successo, al fianco di chi è vittima di errori clinici e chiede giustizia”.


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