Ancora tentativi di eludere i controlli valutari sullo scalo aeroportuale etneo, contrastati dall’attenta analisi dei rischi condotta congiuntamente dai finanzieri del Comando Provinciale di Catania in servizio all’aeroporto e dai funzionari della Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Nel primo periodo dell’anno, sono stati intensificati i controlli doganali riguardanti, tra l’altro, la movimentazione transfrontaliera di valuta, con particolare attenzione ai passeggeri in partenza ed in arrivo dall’estero.
Ai sensi della vigente normativa nazionale, in capo ai viaggiatori sussiste l’obbligo di dichiarare il possesso di denaro, assegni e valori mobiliari per importi pari o superiori a 10.000 euro. Tale dichiarazione può effettuarsi al momento dell’imbarco o dell’arrivo in aeroporto ovvero sul sito Adm.
Le attività d’intelligence tese ad analizzare nel dettaglio le caratteristiche del traffico passeggeri in arrivo e in partenza svolta dai militari del Corpo in servizio presso lo scalo etneo e dai funzionari dell’Agenzia delle Dogane, ha consentito di controllare svariate centinaia di viaggiatori, che sono transitati dagli spazi doganali, con 303.854 euro di valuta, dei quali 127.180 euro non dichiarati all’Adm.
Si evidenzia la fantasia sulle modalità operate per tentare di aggirare la normativa sulla circolazione transfrontaliera di valuta, occultando le banconote nei posti più impensati, quali: pannolini, scatole di biscotti e farmaci, calzini arrotolati, biancheria intima, doppi fondi nei bagagli a mano, nonché sulla persona in interstizi di abbigliamento indossato, quali cinture o tasche occultate internamente. Inoltre sono state rinvenute banconote in fodere interne di zainetti e peluche di minori al seguito del passeggero.
I controlli sono da annoverarsi nel più ampio alveo di controlli di natura doganale, effettuati in modo sinergico tra la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane. I dieci passeggeri risultati sprovvisti della dichiarazione doganale, sono stati sanzionati amministrativamente per un importo totale di 2.567,50 euro.
Tutti i trasgressori si sono avvalsi della facoltà di estinguere le violazioni accertate mediante l’oblazione immediata, consistente nel pagamento di una sanzione amministrativa.
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