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Cittadella giudiziaria di Catania, la ricorrente al Tar contesta Musumeci: “nessun ricorso respinto”

La ditta che ha presentato ricorso al Tar di Catania replica alle parole del governatore siciliano ribadendo come il merito si discuterà solo il 19 ottobre

Il Consorzio Stabile Acreide, in qualità di operatore economico che ha partecipato alla procedura di gara in oggetto proponendo ricorso avverso l’aggiudicazione dei lavori di costruzione della cittadella giudiziaria di Catania contesta le parole espresse ieri in occasione della posa della prima pietra dal presidente della Regione, Nello Musumeci.

Nel comunicato stampa del Presidente della Regione di ieri, 5 agosto 2022, si legge, testualmente con riferimento ai lavori per la costruzione della nuova Cittadella giudiziaria di Catania, che “Un ricorso al Tar etneo, presentato da una delle imprese che avevano partecipato alla procedura di affidamento, rallenta l’iter, ma i giudici amministrativi, nel luglio 2022, respingono il ricorso per l’annullamento della gara e dell’aggiudicazione. Il Genio civile, nei giorni scorsi, ha potuto così compiere la consegna dei lavori e dare il via al più importante cantiere di rigenerazione urbana avviato a Catania nell’ultimo decennio”.

Tale notizia contestata dal Consorzio, “in quanto – spiega in una nota ufficiale – il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, Sede di Catania, con ordinanza del 14 luglio 2022, non solo non ha affatto respinto il ricorso dell’impresa ricorrente, ma non ha neppure delibato negativamente il merito dello stesso, avendo dichiaratamente deciso “a prescindere dal merito del ricorso”.

Il Tar, infatti, lo scorso 14 luglio 2022, nel fissare l’udienza pubblica di discussione del merito per una data imminente (ossia per il prossimo 19 ottobre 2022), senza in alcun modo evidenziare alcun profilo di infondatezza dei motivi svolti dall’impresa ricorrente, si è semplicemente limitato a denegare la sospensiva immediata, ritenendo che, tra i vari interessi coinvolti nell’immediato, fosse prevalente quello pubblico al celere svolgimento dei lavori.

Pertanto – prosegue la nota del Consorzio – la divulgazione di notizie inesatte – obiettivamente fuorvianti – in ordine a presunte reiezioni del ricorso proposto dal Consorzio ricorrente, ha diffuso un’idea errata nel pubblico dei lettori e nei cittadini in genere, ai quali la posa della prima pietra, avvenuta ieri 5 agosto 2022, è parsa – che così è stata anzi presentata !!! – la cerimonia legittimante uno stato di cose definitivo”.

Per contro, il Consorzio ricorrente, senza in alcun modo porre in pregiudizio la fattibilità della Cittadella giudiziaria, ambisce tuttora (previo riconoscimento delle proprie ragioni, in cui assolutamente confida) a subentrare nei lavori stessi in luogo dell’impresa controinteressata.

Il predetto Consorzio, quindi, di fronte alle inesatte notizie diffuse e per evitare che le stesse precostituissero situazioni di fatto suscettibili di condizionare il ricorso o il suo esito, si è sentito costretto a ricorrere al Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana (giudice di appello amministrativo), il quale, con decreto presidenziale depositato stamattina, 6 agosto 2022, nel confermare la prevalenza dell’interesse allo svolgimento dei lavori, ha però – tanto opportunamente quanto chiaramente – puntualizzato che, in esito all’imminente udienza pubblica del 19 ottobre 2022, il Consorzio ricorrente ben potrebbe e dovrebbe, in caso di esito vittorioso del proprio ricorso, subentrare nei lavori.

Pertanto, pur se i lavori sono definitivamente avviati, non è affatto definitiva l’individuazione dell’appaltatore nell’impresa attualmente esecutrice, coltivando tuttora il Consorzio ricorrente l’idea e la ambizione (che detto Consorzio ritiene legittima ed analiticamente motivata da svariate ragioni di diritto) di subentrare nell’appalto al posto dell’attuale aggiudicatario.


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