In tendenza

Cisl Catania, si chiude la prima giornata del congresso: analisi e proposte

Dai dati, un'immagine di Catania e del suo territorio dai forti contrasti: occupazione in aumento, ma sempre più precaria

Nella provincia di Catania, la disoccupazione giovanile supera il 50%, con punte più elevate nelle zone rurali; il tasso di occupazione è del 45% (Inps, 2023) ma predominano i contratti precari, con il 64% dei contratti attivi a tempo determinato o part-time; un tasso di povertà assoluta che riguarda il 30,2% della popolazione (Istat, 2023). C’è una tradizione economica solida, ma anche la necessità di adattarsi a un mondo sempre più globalizzato e digitalizzato. Molte le potenzialità inespresse che, se opportunamente gestite, potrebbero rilanciare l’economia locale.

È un’immagine di Catania e della sua provincia che emerge con forti contrasti dalla relazione di Maurizio Attanasio, segretario della CISL etnea, che ha aperto i lavori della prima giornata del 19° congresso, con cui il sindacato rinnoverà i suoi organismi statutari e traccerà le linee per la futura azione.

È la “partecip-azione” la parola d’ordine con cui la Cisl vuole contribuire attivamente, con concretezza e responsabilità ai bisogni della comunità catanese, con un approccio che valorizzi il principio di coesione sociale e di sviluppo equo del territorio.

Davanti a un parterre di rappresentanti delle istituzioni, parlamentari, forze dell’ordine, autorità ecclesiastiche, enti e associazioni locali, Attanasio ha toccato vari punti, partendo da una considerazione: «L’evoluzione della società e del mondo del lavoro ha comportato un continuo adattamento della strategia del sindacato che deve essere più attenta e inclusiva per incidere su una società. La partecipazione attiva che vogliamo promuovere deve essere uno strumento collettivo, non solo a disposizione di qualcuno. Non un concetto astratto, ma pratica reale, condivisa che possa coinvolgere sempre più persone. Le voci dei lavoratori e delle imprese devono essere ascoltate e valorizzate, poiché solo attraverso il loro coinvolgimento diretto potremo costruire soluzioni efficaci e realizzabili».

Il PNRR e il dopo PNRR è stato un altro passaggio sviluppato dal segretario della Cisl catanese: «Grandi risorse, grandi progetti, ma il rischio è che siano scollegati tra loro e non integrati con lo sviluppo della città. Due esempi: il porto e l’aeroporto, che si preparano a una lunga stagione di investimenti e crescita. E poi c’è il PNRR che deve pensare a una sanità che sia sempre più vicina al paziente, non solo in termini di prestazione medica, ma di costante attenzione e inclusione. I servizi di accesso alla sanità devono essere ottimizzati, e quelli sociosanitari potenziati, per cui diventa utile una rete di tutti gli attori che operano a stretto contatto con la realtà sociale.

Sulla zona industriale Attanasio è stato categorico: «È il quinto distretto produttivo in Italia, ma è dimenticata. Ospita ogni giorno migliaia di lavoratori, ma sembra trascurata da chi dovrebbe rivolgerle la massima attenzione. Eppure potrebbe essere un modello per le imprese coinvolte nella transizione ecologica. La Cisl propone un patto per l’industria, l’innovazione, la sostenibilità ambientale e la sicurezza, con la costituzione di una Conferenza permanente dei servizi, coordinata dall’assessorato regionale competente che superi l’immobilismo burocratico e, attraverso un piano strategico condiviso, rilanci l’intera zona industriale».

Per il segretario generale della Cisl Sicilia, Leonardo La Piana, che ha chiuso i lavori della prima giornata «le ombre che si rilevano in questa particolare fase congiunturale che sta vivendo la Sicilia possono diventare luci se si cambiano strategia e metodo, ripartendo dal confronto, dalla partecipazione e dalla pianificazione. Non si può intervenire per tamponare emergenze, ma agire per costruire sviluppo. Serve dunque un nuovo modello sociale, economico produttivo e anche culturale, che preveda un confronto costante e periodico fra istituzioni, sindacati, imprese e società civile. Il governo regionale apra subito una nuova stagione di dialogo perché è indispensabile che i processi di pianificazione siano quanto più partecipati».

Sabato la conclusione del congresso, con l’elezione del consiglio generale e della segreteria.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni