Aveva “puntato” un Internet point del centro, il 41enne catanese arrestato dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale, sulla base degli indizi raccolti da verificare in sede giurisdizionale, ritenuto responsabile di tentato furto aggravato.
Erano intorno le 21.30 quando, al 112 NUE, è arrivata la segnalazione di un passante che ha avvertito l’operatore dello strano comportamento di un uomo che, in quel momento, si trovava ancora all’interno dell’esercizio commerciale.
La concomitanza della presenza in zona della pattuglia della “Radiomobile” ha consentito il tempestivo intervento dei militari che, appena arrivati, hanno visto un uomo uscire correndo dal negozio e inforcare il proprio scooter, lasciato preventivamente in moto là vicino.
Nella concitazione del momento l’uomo, poi appunto identificato per un 41enne con diverse vicende giudiziarie alle spalle, per scappare ha tentato di divincolarsi tra il traffico cittadino, perdendo autonomamente l’equilibrio e cadendo sul selciato. L’equipaggio quindi lo ha subito raggiunto e fermato, mettendolo in sicurezza.
I Carabinieri hanno prima provveduto a chiamare il personale del 118 per le cure necessarie al fermato, quindi hanno raccolto la denuncia dell’esercente, un 36enne di origini straniere che ha loro raccontato ciò che era accaduto nel negozio poco prima; in particolare, quell’uomo era entrato come un normale cliente, dicendo di voler acquistare un telefono cellulare, quindi aveva chiesto di poterne visionare due modelli diversi che, perciò, erano stati sistemati sul bancone dinanzi a lui. Poi, però, ha domandato all’impiegato di poter valutare anche un altro tipo di cellulare che era esposto in una vetrina poco distante, e quando quest’ultimo si è voltato per prendere anche quell’apparecchio, lui ha arraffato i due telefoni, del valore di circa 600€, ed è scappato.
L’arresto dell’uomo è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria che, nei suoi confronti, ha emesso una misura cautelare a seguito della quale è stato sottoposto ai “domiciliari” con applicazione del braccialetto elettronico, ferma restando la presunzione d’innocenza dell’indagato valevole ora e fino a condanna definitiva.
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